Andrea Piva / Giulia Abbate
Secondo tempo supplementare – Nel secondo e ultimo tempo supplementare la Lazio prova ad alzare il proprio baricentro, ma le occasioni sono tutte per il Toro. Toro che prima si vede negare un altro calcio di rigore (netto il fallo su Kobon, incredibile la decisione dell’arbitro di lasciare proseguire), poi gli viene annullato il gol del 3-1 per un presunto fuorigioco di Kobon. All’8′ la coppa sembra potersi avvicinare in maniera decisiva ai granata: Mattia, già ammonito, stende Candellone: secondo giallo e inevitabile cartellino rosso per il difensore della Lazio. Pochi minuti più tardi Manoni viene graziato dal direttore di gara per un fallo su Candellone. Non succede più nulla fino al 120′: il Toro può così festeggiare per la vittoria della Supercoppa Italiana. Altro trofeo in bacheca per la squadra di Longo.
Primo tempo supplementare – Il primo tempo supplementare si apre con gli stessi ventidue giocatori che avevano terminato i novanta minuti regolarmente. Il Toro può però contare sulla freschezza di Bortoluz in attacco, ed è proprio l’ex Cittadella uno dei giocatori più cercati. Non a caso al 14′ è proprio Botoluz a portare in vantaggio il Toro, approfittano di un errore della difesa avversaria. L’attaccante, da solo davanti al portiere, è bravo a restare freddo e a piazzare il pallone dove Matosevic non può arrivare. Poco prima del gol del Toro la Lazio aveva sfiorato il vantaggio con Palombi dagli sviluppi di un calcio d’angolo.
Secondo tempo – Inizio di secondo tempo da incubo per il Toro: dopo appena 50 secondi dal calcio d’inizio, infatti, la Lazio passa in vantaggio con Cardoselli che approfitta di una disattenzione della difesa granata per inserirsi e battere un incolpevole Zaccagno. Il gol a freddo è un colpo dal quale il Toro fatica a riprendersi. Per i successivi minuti la formazione di Longo resta in balia degli avversari che più volte sfiorano il raddoppio: prima Osei anticipa Manoni al centro dell’area che stava andando alla battuta a porta praticamente sguarnita, poi Zaccagno si supera con una serie di parate straordinarie. Dopo circa un quarto d’ora di black out il Toro torna ad attaccare con la stessa intensità dei primi quarantacinque minuti. Martino, subentrato ad inizio secondo tempo al posto di un acciaccato Debeljuh, prova a far sentire il proprio peso un avanti. Poco prima del ventesimo viene anche atterrato al limite dell’area di rigore avversaria, ma l’arbitro lascia proseguire. Al 31′ gli sforzi del Toro vengono premiati: Martino dalla destra serve Berardi a sinistra che, a porta vuota, non sbaglia. È il gol dell’1-1. Un premio meritato per Berardi, considerata la grande prestazione di cui è autore. Come era capitato al Toro dopo il gol subito, anche la Lazio subisce il contraccolpo e il Toro ne approfitta: al 35′ Martino viene atterrato in area di rigore da Mattia e questa volta Mainardi non ha dubbi nell’assegnare il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Martino, la sua conclusione è però da dimenticare e Matosevic riesce a respingerla. Cinque minuti più tardi Longo è costretto ad effettuare il secondo cambio per un infortunio. A farsi male è Martino che è costretto ad abbandonare il campo in barella. Al suo posto entra Bortoluz. Poco prima Longo aveva inserito anche Kobon al posto di Berardi. Fino al triplice fischio non succede più nulla. Si andrà quindi ai tempi supplementari.
Primo tempo – Un minuto di silenzio Non poteva iniziare diversamente la partita, in una giornata di certo non allegra dopo i fatti tragici di ieri a Parigi. Poi il fischio iniziale e la tristezza lascia l posto, momentaneamente, al calcio giocato. Il Toro che deve fare a meno di alcune delle sue punte di diamante come Procopio, infortunato, al cui posto Longo manda in campo Origlio. Sulle fasce spazio a Edera e Berardi, in attacco confermati Debeljuh e Candellone. I granata si presentano all’appuntamento concentrati, e i primi minuti di partita lo dimostrano. Il Toro conduce il gioco in maniera ordinata, tenendo palla e creando da subito non pochi problemi alla difesa della Lazio, soprattutto con Edera. Il primo episodio pericoloso arriva al 5’ quando Berardi cade in area avversaria. L’arbitro però lascia proseguire. Il Toro continua a pressare e a comandare la partita. Intanto, sugli spalti, non manca il sostegno dei circa 8000 presenti all’Olimpico. Partita che si fa subito calda con due ammoniti nei primi 20 minuti del match: Quaglia per la Lazio e Candellone per il Toro. Toro che continua a pressare e a chiudere molto bene tutti gli spazi bloccando qualsiasi tentativo di avanzata dei ragazzi di Inzaghi. Al minuto 21, altra azione pericolosissima dei granata con Berardi che vene nuovamente atterrato in area di rigore avversaria ma l’arbitro lascia proseguire il gioco anche questa volta. La Lazio fatica a costruire e la partita si fa molto aggressiva con gli ospiti fermati più volte per gioco falloso. Solo al 31’, arriva la prima azione pericolosa degli ospiti con Rossi che in rovesciata manda la palla sul fondo. Nessun problema per Zaccagno che controlla la traiettoria della palla e guadagna la rimessa. Intanto il pubblico dell’Olimpico si fa sentire sostenendo la squadra ma anche Moreno Longo che ricambia applaudendo. Ancora pericolosi i granata con Osei che a dieci minuti dal termine del primo tempo riceve palla al centro dell’area, controlla ma la conclusione finisce di poco a lato. Finisce 0-0 il primo tempo con un gran Toro che conduce la partita per tutti i primi 45 minuti meritando anche il vantaggio. Squadre negli spogliatoi, utto rimandato al secondo tempo.