Seconda sconfitta consecutiva per il Toro, la prima stagionale in casa. È un momento non particolarmente favorevole per la squadra di Ventura, che perde contro l’Inter di Mancini la quale si mantiene al primo posto in classifica. Ecco cosa è andato e cosa no nella sfida dell'”Olimpico”.
TOP
L’ADATTAMENTO DI SILVA A DESTRA: era la questione che ha più tenuto banco in settimana, il difensore sarebbe stato in grado o no di giocare in un ruolo, o meglio in una zona del campo, completamente non sua? All’inizio della gara, sembrava onestamente di no: impacciato e con qualche difficoltà a usare il piede non suo, il destro. Poi si è ripreso, dimostrando una buona capacità di adattamento, che già aveva dimostrato quando, in passato, aveva giocato da terzino. Prova superata: è una delle poche note positive della giornata di ieri.
FLOP
LA DIREZIONE ARBITRALE: non solo Irrati, ma anche i suoi collaboratori. Ieri i direttori di gara hanno dato piena dimostrazione di quando una conduzione della partita non adeguata possa incattivire oltremodo la partita. Il fallo che ha portato al gol di Kondogbia è sacrosanto, ma non sarebbe mai capitato se un irritato Glik non avesse voluto colpire un irritante Icardi, che già prima aveva avuto modo di far innervosire l’avversario granata. Tante incertezze e poca autorevolezza. Solo sterile autorità, che non ha portato a nulla di buono.
L’IMMOBILISMO DIFENSIVO: anche questa volta, un errore nel meccanismo difensivo ha portato alla rete degli avversari: più giocatori erano infatti davanti a Padelli, grazie a quella sponda di testa di Palacio che ha portato tutti fuori tempo. Bravi gli avversari, certo, ma l’errore di Glik e compagni c’era. E si è purtroppo rivelato letale.
I GIOCATORI FUORI FORMA: è vero, con il fatto che ci sono tati infortunati (altro grosso punto interrogativo sulla squadra) ha fatto sì che il turn over nelle scorse gare fosse minimo. Ma se si pensa all’attacco, dove non ci sono finora state defezioni, e si pensa a un Quagliarella così troppo fuori da ogni meccanismo, ci si chiede se effettivamente non avrebbe senso provare a rivedere qualcosa, almeno per qualche settimana. La pausa arriva forse nel momento migliore, per resettare il tutto e ripartire. Il Toro scoppiettante di inizio campionato non può essersi sgonfiato in questo modo: va solo ritrovato.
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