Un peccato per chi non c’era: perché vedere tanti cuori granata cantare e applaudire all’unisono al termine di novantaquattro minuti carichi di emozioni non è da tutti i giorni. Curva o tribuna fa poca differenza: il triplice fischio dell’arbitro, sessanta secondi dopo il gol vittoria di Edera, scatena un Olimpico vestito a festa. Tutti in piedi per tributare il giusto riconoscimento ai ragazzi granata: il Senica torna a casa, il Torino prosegue nel suo viaggio europeo. Unica squadra italiana ad aver guadagnato di diritto l’accesso in Youth League, la Primavera granata avrà ora l’ostacolo Middlesbrough da superare: ancora un doppio confronto, con la prima sfida in trasferta e la seconda gara casalinga ancora al vecchio Comunale.
Il vantaggio del Senica nel primo tempo, nell’unica vera sortita offensiva, il pareggio immediato di Edera. Poi l’assedio nel secondo tempo, il palo di Martino: mani nei capelli ad ogni azione sfumata e lancette che inesorabilmente portano la squadra al minuto 93. Lì avviene qualcosa che è difficile da raccontare, perché quando Candellone va giù in area, gli occhi dello stadio e dei giocatori in campo sono tutti sull’arbitro: fischierà il calcio di rigore? Sacrosanto, pensano in tanti. E mentre ci si interroga sul destino dei granata, c’è un ragazzo che non guarda l’arbitro ma il pallone: bastano pochi centesimi di secondo per raggiungere la sfera e spingerla in rete. Dall’arbitro alla rete: improvvisamente lo stadio che si rende conto dell’impresa non può che accompagnare con un boato la squadra Primavera. Gol sotto la Maratona ed esultanza incontenibile: i ragazzi avranno bisogno di qualche giorno, forse, per realizzare la portata di questa impresa. Se storica era la partecipazione alla Youth League, ancor di più lo è il passaggio del turno. Ed è alla finale scudetto dello scorso giugno che il pensiero corre veloce: lo dirà poi Longo a fine partita che pur non essendoci in palio il tricolore la partita contro il Senica ha ricordato per emozione le due finali scudetto.
Un palcoscenico di livello per dei ragazzi che custodiranno per sempre un ricordo indelebile: su quel campo il Toro ha vinto il suo ultimo scudetto, ha gioito, ha sofferto, è sceso negli inferi della B ed è tornato a disputare l’Europa League. Giusto che anche la Primavera, per una notte, abbia potuto calpestare quel prato ed essere assoutamente protagonista.