Non c’è dubbio che, alla vigilia di Torino-Milan, tra i giocatori più temuti tra quelli a disposizione di Mihajlovic ci fosse Alessio Cerci. Le sue cavalcate sulla fascia destra, i dribbling, gli innumerevoli assist e i gol hanno fatto divertire per due anni i tifosi granata. Ritrovarlo su quella zona di campo, ma con una maglia diversa da quella del Toro, qualche preoccupazione l’ha data. Questa volta però, all’Olimpico, la stella di Cerci non ha brillato. È così che ad uscire vincitore dal nostro duello è Cristian Molinaro.

 

Il numero 3 granata ha limitato al massimo Cerci, riuscendo a non concedergli mai quello spazio che avrebbe potuto permettere al milanista di creare grattacapi alla sua ex squadra. Certo, in fase offensiva Molinaro lo si è visto poco, ma la la sua prestazione difensiva è stata sicuramente positiva. Disinnescato Cerci, il 4-3-3 che avrebbe dovuto rilanciare il Milan si è inceppato. La squadra di Mihajlovic è riuscita a rendersi pericolosa per lo più con conclusioni dalla distanza, arrivando dentro l’area granata solamente due volte, grazie ad altrettante amnesie difensive del Torino: la prima in occasione del momentaneo vantaggio di Bacca (azione nata sul settore di campo opposto a quello che ha visto il duello tra Molinaro e Cerci), la seconda pochi secondi più tardi, quando un Toro ancora sotto shock per il gol subito ha nuovamente lasciato Bacca tutto solo davanti a Padelli.

 

Lo spauracchio Cerci ha quindi terminato la propria partita senza riuscire a fare male alla sua ex squadra. Merito di un Molinaro capace di offrire l’ennesima buona prova stagionale.

 

 


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