Sabato 17 ottobre 2015, dopo anni di chiacchiere, polemiche e promesse disattese, partiranno i lavori per la ricostruzione del nuovo Stadio Filadelfia
Ottantanove anni dopo l’inaugurazione dello Stadio Filadelfia, verrà posata la prima pietra. Quello che vi proponiamo è un viaggio attraverso i decenni che hanno segnato la nascita del Tempio granata, la sua esaltazione grazie alle gesta del Grande Torino, il suo essere luogo di aggregazione e formazione per i giovani del vivaio, fino all’abbattimento, ai tentativi di ricostruzione e alla più recente costituzione dell’attuale Fondazione Filadelfia. Approfondimenti ed interviste ai protagonisti, oltre ad alcune curiosità legate ai personaggi che hanno reso mitico quello che non è stato solo un semplice stadio.
Era il lontano 1926 quando, il Conte Enrico Marone di Cinzano, presidente del Toro, volle regalare al mondo granata uno stadio di proprietà, una vera e propria casa per tutto il Torino, dalla squadra ai suoi tantissimi tifosi. Da lì, l’idea di fondare la Società Civile Campo Torino tramite la quale acquistò il terreno e diede vita ai lavori di costruzione dello stadio e del campo di allenamento. Il progetto va in porto il 24 marzo dello stesso anno: viene richiesta al comune la concessione edilizia e i lavori iniziano sotto la guida dell’ingegner Miro Gamba.
Cinque mesi dopo, questo il tempo impiegato per erigere il Tempio granata, nasceva il mitico Stadio Filadelfia. Una facciata di mattoni rossi, rossi come il portone che portava al campo che di lì a qualche anno avrebbe ospitato le gesta del Grande Torino. Una bandiera alta sei metri all’entrata, la (celebre) tribuna in legno e ghisa in stile Liberty, con i sedili in legno tutti numerati e circa 15.000 spettatori. Sono queste le immagini di quel periodo, fotografie di uno dei primi stadi di proprietà costruiti in Italia. Fotografie di un Toro e di una Torino che nessuno ha mai dimenticato.
Il Campo Torino, questo il nome originale dello Stadio Filadelfia, venne inaugurato il 17 ottobre del 1926, data della prima partita disputata dai granata sul terreno della loro nuova casa. In quell’occasione il Toro, davanti agli occhi del principe Umberto II di Savoia, della principessa Maria Adelaide e di altri 15.000 spettatori, ospitò la Fortitudo Roma. La prima partita allo Stadio Filadelfia non poteva andare meglio: un 4-0 firmato dalle doppiette di Rossetti II e Libonatti che sanciscono la prima vittoria del Toro in quello che sarebbe presto diventato il Tempio di tutti i granata.
Qualche anno dopo, nel 1928, all’ingresso dell’impianto venne costruita la biglietteria e, successivamente (nel 1932) le tribune dell’impianto vennero ingrandite: la capienza del Campo Torino passò quindi dai 15.000 posti a circa 30.000. La leggenda dello Stadio Filadelfia continua…