Sudore, fatica e sacrificio. Questi sono gli ingredienti che hanno permesso al Toro di vincere una partita difficile ed equilibrata. I numeri del match confermano quanto visto in campo: la differenza l’hanno fatta i palloni recuperati a centrocampo e i duelli vinti da Vives, Benassi e Baselli. Ben 20 le palle recuperate dai granata, contro le 10 degli ospiti. Statistica che si contrappone a quella delle palle perse: 18 per i rosanero e solo 9 per il Toro. L’intensità a centrocampo è stata l’arma in più dell’undici di Ventura, soprattutto contro la squadra di Iachini, che può contare una batteria di mediani e trequartisti di assoluto rispetto.

 

Il migliore è stato Vives, autore di ben 4 interventi a sdradicare il pallone dai piedi degli avversari, mentre Glik, Benassi e Baselli hanno recuperato 2 palloni a testa. I migliori del Palermo sono stati Trajkovsky (3 recuperi) ed El Kaoutari (2 recuperi). Il Toro è riuscito a essere più incisivo in contrasto, pur commettendo meno falli degli avversari: 14 dei padroni di casa e 19 degli ospiti. Lo stesso vale per i cartellini gialli (2 contro 5), anche se il Toro ha subito due cartellini rossi, uno per un fallo ingenuo di Molinaro, pagato con il doppio giallo, uno per un’entrataccia di Obi ai danni di Vazquez, con conseguente rosso diretto. I granata sono quindi riusciti a recuperare più palloni commettendo meno falli degli avversari, grazie alla pulizia del lavoro dei suoi centrocampisti. Vives su tutti.

 

Se si vanno ad analizzare le altre statistiche della partita, emerge ancor di più l’equilibrio dei dati: 52% a 48% per quanto riguarda il possesso palla, 5 e 5 in tiri in porta (4 e 6 quelli fuori), con 5 occasioni da gol prodotte dai granata e 6 dai rosanero. Il Toro ha dominato solo nel conteggio dei corner: 5 contro 1 solo battuto dal Palermo.
Il più pericoloso è stato ancora una volta Quagliarella con 3 occasioni da gol prodotte, mentre nel Palermo solo Daprelà, Chochev e l’autore del gol Gonzalez si dividono un’occasione a testa. Fuori completamente dal gioco – ad eccezione dell’assist – Vazquez, mai pericoloso in fase conclusiva e primo nella classifica dei falli fatti (7). Dimostrazione di grande nervosismo e poca incisività. Merito del Toro.