Quando si dice che il mercato non dorme mai. In casa Torino, mentre il campionato è appena cominciato, si sta già pensando a programmare le prossime mosse, soprattutto per il reparto del centrocampo, già fortemente potenziato la scorsa estate ma con un progetto già piuttosto ben preciso per il futuro. Come per Baselli e Benassi, l’idea di continuare a valorizzare giovani talenti italiani, ma già piuttosto formati, è rimasta ben salda, e riguarda in questo caso il ruolo del regista. Perché sia Vives sia Gazzi andranno in scadenza nel 2016 (per entrambi si valuterà comunque un rinnovo ma, soprattutto per il primo, trentacinquenne, non si potrà puntare ancora per molte stagioni), e il loro futuro è tutto da scoprire. Così come quello di Prcic, che necessita di tempo per ambientarsi e crescere: se il giocatore dovesse essere poi confermato, avrebbe comunque bisogno di un altro elemento che possa contendergli il posto per una sana concorrenza di squadra.
E l’operazione che ha in mente Petrachi è ambiziosa, ma in linea con quelle portate avanti nell’ultima sessione di mercato. Riguarda Bryan Cristante, talento classe ’95, scuola Milan, che proprio il club rossonero ha venduto tra mille polemiche al Benfica lo scorso anno, per una cifra intorno ai 6 milioni di euro. Non proprio due spiccioli per un giocatore di grandi prospettive, che però nella sua prima stagione in Portogallo non è riuscito a emergere: solo 15 partite (su 48) giocate, di cui 10 da titolare, tra le file del club lusitano e un accantonamento sempre più costante, che in questo inizio di campionato lo ha portato decisamente ai margini della rosa allenata da Rui Vitoria. Una situazione che già si percepiva in estate, e che aveva portato diverse società italiane a prendere informazioni sul giovane regista: su tutte, il Genoa, che però si era vista rifiutare l’offerta di prestito con diritto di riscatto per il cartellino del giocatore.
Giocatore che, allo stato attuale delle cose, difficilmente potrà essere venduto dal Benfica a 6 milioni, nell’ottica di un recupero dell’investimento iniziale: il prezzo è calato di almeno un milione, e potrebbe diminuire ancora. Ed è qui che si inserisce il Torino, che ha già avviato i contatti in maniera decisa con l’agente del giocatore (che cura gli interessi anche di Baselli) trovando un’entusiastica apertura all’idea di trasferirsi alla corte di Ventura. Una buona base di partenza – si lavora su un contratto di 4 anni a circa 600mila euro –, che porta il Toro ad avere una posizione privilegiata nella trattativa che, inevitabilmente, vedrà coinvolte anche tante altre interessate a rilanciare il giovane centrocampista. E se con il calciatore problemi concreti non ce ne sono, è tutta da definire, invece, l’operazione con il Benfica. Al di là del costo del cartellino, il problema maggiore riguarda le tempistiche: da un lato c’è il club portoghese (seguito a ruota dallo stesso Cristante), che spingerebbe per un trasferimento già a gennaio; dall’altro c’è il Toro, che invece preferirebbe ragionare sulla prossima estate ma che sa bene di non poter tirare troppo la corda, con il rischio di scatenare un’asta al rialzo per il ritorno del centrocampista in Italia, attualmente la destinazione più probabile dell’ex Milan.
Operazione in fase embrionale? In parte. Perché se il periodo, a campionato appena iniziato, lascia pensre a un pour parler e nulla più, in verità il discorso, almeno da parte del Toro, è già stato imbastito da qualche settimana. A Cristante il trasferimento in granata intriga molto, per rilanciarsi e dare un seguito alle buone impressioni che, almeno quando era in rossonero, aveva lasciato. Fretta non ce n’è, ma il nome del giocatore può diventare tra quelli più interessanti e più caldi, per le prossime sessioni di calciomercato di un Torino che vuole diventare sempre più giovane e ambizioso.