Il mercato del Toro si conclude alle 23.00 quasi esatte, con la rescissione di Stevanovic e, soprattutto, l’arrivo di Sanjin Prcic, obiettivo di mercato da settimane che, al fotofinish, il club granata ha deciso comunque di prelevare dal Rennes (17 presenze lo scorso anno). Prestito con diritto di riscatto, con la possibilitĂ di lavorare con calma alla corte di Ventura per apprendere la tattica, mettersi in mostra e meritarsi la conferma per il prossimo anno.
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Bosniaco, col passaporto francese, il classe ’93 era da tempo in rottura con la societĂ francese, perchĂ© voleva avere piĂą spazio. Prcic è il classico giocatore adatto come metodista. Chi lo conosce bene, parla di un elemento non molto rapido, ma dalle ottime doti tecniche: buone giocate di prima, ampia visione di gioco e la tendenza a osare la giocata piĂą difficile (che non vuol dire necessariamente “spettacolare”), per mandare a rete gli attaccanti. Tanti pregi, certo, ma anche dei difetti. Spesso, infatti, Prcic ha faticato per mancanza di fiducia, sentendo troppo il distacco da parte degli allenatori che lo hanno avuto in rosa e che non sempre sono stati in grado di tirargli fuori le giuste motivazioni.
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Arriva in Italia con delle doti da sgrezzare, e, soprattutto, con molta tattica da apprendere. 182 cm per 76 kg, il giocatore non pecca in fisicità , qualità essenziale, secondo Ventura, per poter al meglio ricoprire il ruolo di centale di centrocampo. Prcic è, ai blocchi di partenza, il metodista del futuro, e partirà alle spalle di Gazzi e Vives nelle gerarchie della squadra granata. La sua avventura al Toro comincia ufficialmente da oggi. E avrà una stagione di tempo per farla continuare.
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