Un’altra vittoria in rimonta, altri tre punti arrivati nonostante un inizio negativo. Dopo Pescara e Frosinone, il Toro riesce a recuperare lo svantaggio anche contro la forte Fiorentina di Sousa, complice un secondo tempo pressoché perfetto.
I numeri certificano le sensazioni avute durante il match: la Fiorentina ha gestito il possesso palla per ampie fasi della partita, ma il Toro è stato più pericoloso e ha meritato la vittoria. I viola hanno infatti concluso con il 55% di possesso, ma hanno creato meno della metà delle occasioni da gol prodotte dai granata: 9 a 4. Padelli non ha dovuto infatti intervenire, se non nell’ occasione del gol e in un paio di uscite alte piuttosto agevoli.

 

La Fiorentina ha pagato lo sforzo fisico della prima mezz’ora e il Toro ha letteralmente dominato il secondo tempo, segnando tre gol e andando vicino anche al quarto con Quagliarella. Proprio l’attaccante granata è stato nuovamente il più pericoloso della partita, dopo Frosinone, con tre occasioni da rete e altrettanti tiri in porta. Solo Ilicic ha tirato quanto Quagliarella, ma senza creare particolari problemi. La differenza è stata anche nell’intensità mostrata dai padroni di casa nel recupero palla: venti intercetti contro gli undici dei viola e tredici palloni persi contro i ventuno della Fiorentina. Il Toro ha quindi fatto meno possesso, ma ha gestito meglio le energie e la circolazione di palla, durante tutto l’arco dei novanta minuti. Il re delle palle recuperate è stato il solito Giuseppe Vives (otto) seguito da Danilo Avelar (quattro) autore di un’altra partita da applausi. 

 

C’è stato equilibrio anche nella gestione delle fasce: Avelar cercato soprattutto nel primo tempo e Peres protagonista nel secondo con un assist decisivo. Sono stati sette gli attacchi dei granata da destra e otto da sinistra. La Fiorentina ha invece preferito costruire azioni per vie centrali (ben sette, contro le due granata) scontrandosi però spesso con le chiusure di Maksimovic, Glik e Moretti.