Un duello combattutto, quello tra i due bomber di Torino e Fiorentina. Quagliarella e Kalinic hanno vissuto una sfida nella sfida, protrattasi senza esclusione di colpi ma che, alla fine, ha visto vincere il numero 27 granata. Entrambi, però, hanno saputo dimostrarsi all’altezza delle aspettative. Il numero 9 viola, per esempio, ha propiziato grazie a un suo grande colpo di testa (e a una grande parata di Padelli) la rete di Alonso, ma non solo. Corsa e sportellate a tutto campo, cercando di dare peso a un attacco che forse ha bisogno di un giocatore in più, da affiancargli, così da renderlo ancora più incisivo.
Ha dimostrato, Kalinic, di essere pronto per un campionato tattico e difficile per la Serie A. Molta diligenza, grande attenzione nei particolari e tanta concretezza. Non a caso, tra i giocatori della Fiorentina, è quello che ha creato più occasioni da gol (2, contro le 3 proprio di Quagliarella) ed è anche quello che (dati European Broadcast Development) ha tirato di più in direzione della porta difesa da Padelli.
Una buona gara, senza dubbio, ma non come quella disputata da Quagliarella. Baluardo fin dal (brutto) primo tempo del Toro, l’attaccante granata anche questa volta è andato in gol, dopo aver già segnato contro il Frosinone. Una rete che abbina grandi doti tecniche (splendido il tocco a scavalcare Tatarusanu), atletiche (ottimo scatto) e tanta integrazione all’interno del gioco granata, con quell’assist di Peres che, non casuale, ha trovato l’attaccante al posto giusto nel momento giusto. Con già due reti alla seconda di campionato, il numero 27 è pronto a trascinare la squadra verso l’obiettivo europeo.
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