Da fotografare, stampare e conservare per i momenti più difficili, come suggerito da Ventura. Sarà ancora prematuro parlare di classifica – così come di distacchi e di presunte fughe – ma quando quella immagine si materializza, affiancandosi alle istantanee del secondo tempo di ieri sera, è impossibile che il tifoso granata non gongoli. È un po’ come essere improvvisamente adottato da uno dei sogni più belli: se, contemporaneamente, la squadra si ritrova davanti a tutti e a sei lunghezze dalla Juventus ecco che quel sogno prende inaspettatamente forma.
Tre partite, tre rimonte, una qualificazione e sei punti portati a casa. E tre gol di Baselli, il giocatore del momento: sarà anche presto ma intanto il Toro è lassù con le insospettabili (Chievo, Sassuolo e Palermo) e con l’Inter. Talmente esaltante è stata la partita, con i due gol ravvicinati di Moretti e Quagliarella, da fare in parte dimenticare l’ingenuo gesto di Alonso. Provocatore o semplicemente distratto, ha fatto quello che altri mai hanno osato fare, ossia scusarsi a fine match. Frastornato a causa dei fischi o no, suo malgrado il giocatore della Fiorentina è stato vittima di se stesso. Il destino ha voluto che sotto quella stessa curva “sbeffeggiata”, la Maratona, il Toro rifilasse tre gol alla squadra del torero.
È un Toro bello a metà, che per 45′ subisce ma senza venire tramortito. E che poi, all’improvviso, mostra di poter colpire quasi senza fare fatica, come fosse la cosa più naturale del mondo. Una squadra, quella di questo inizio di stagione, che dà sempre l’impressione di poter riacciuffare la partita e ribaltare il risultato. Ed è proprio questa l’arma che questo Torino deve custodire gelosamente e continuare a sfoderare al momento giusto.
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