300 presenze in Serie A, 90 reti e un futuro che, ancora, non parla proprio di declino. Fabio Quagliarella è stato uno degli assoluti protagonisti della partita di ieri contro la Fiorentina, frase in verità non dissimile da quello che soltanto una settimana fa si diceva di quella a Frosinone. E il Toro che si coccola e scopre i suoi giovani talenti, non può non fare un plauso a un attaccante che, tornato all’ovile, ha dimostrato di non essere il classico cavallo di ritorno, atto solo a svernare.
Anzi, dall’inverno presunto, a una rosea primavera, come quella che il numero 27 granata sta rivivendo con Ventura, confermando non solo quanto di buono fatto lo scorso anno, ma migliorando ancora. “Merito della continuità di squadra. Alla fine abbiamo cambiato poco, e si vede” ha detto lui nel post partita. E si vede eccome: trovarsi a memoria con i compagni è una gioia per gli occhi, per lo spettacolo, e segnare a raffica, oltre che essere praticamente sempre pericoloso (è l’unico giocatore ad aver impensierito Tatarusanu anche nel primo tempo), non può che confermare che questo Toro, con questo Quagliarella (e tutti gli altri), ha tutte le carte in regola per essere davvero protagonista.
Una nuova primavera, per Quagliarella, che comincia con il piede giusto una stagione che può prospettarsi ricca di soddisfazioni. Anche personali, e anche, chissà, per la Nazionale. “Io so che potrei starci, con quella maglia” non si nasconde l’attaccante. Ma Conte, per ora, non lo vede. L’unico modo per farsi notare è segnare, come sta facendo, e mantenere un alto livello qualitativo in campo, cosa che proprio non manca. D’altra parte, trecento partite e novanta gol in Serie A sono un bel biglietto da visita. E il Toro gode.
Clicca qui per vedere gli highlights della partita!