Quella di Josip Ilicic è una delle tante strane storie a cui ci ha abituati il mondo del calcio. Il centrocampista sloveno è maturato calcisticamente a Palermo, dove si è meritato l’attenzione di moltissimi club italiani e non solo. A spuntarla è stata la Fiorentina che ha presentato, nel luglio 2013, a Zamparini un offerta di ben 9 milioni di euro. Nella viola Ilicic è protagonista di una prima stagione di alti e bassi, terminata con sole 3 reti in 21 presenze, di cui solo tre per tutti i novanta minuti. Il rendimento negativo si aggiunge all’antipatia che la piazza di Firenze nutre per il giocatore, colpevole di scarso impegno e pochissima professionalità. L’inizio della stagione seguente (2014-2015) non è affatto felice: dopo qualche prestazione non all’altezza, lo sloveno viene pesantemente contestato dal pubblico dell’Artemio Franchi. La situazione non migliora e a metà del girone di andata, ogni ingresso in campo del giocatore è accompagnata da una bordata di fischi. Una situazione che di certo non aiuta Ilicic e Montella è costretto a tenerlo in panchina. Lo sloveno manifesta così la volontà di essere ceduto nel mercato invernale e non mancano di certo le pretendenti.

 

Bussano alla porta di Della Valle soprattutto Bologna e Torino. Gli emiliani vorrebbero fare l’acquisto della svolta per aumentare le probabilità di un ritorno in Serie A, i granata hanno bisogno di un giocatore di fantasia per recuperare il terreno perduto. La società viola trova l’accordo con il Bologna, ma il giocatore non vuole scendere di categoria e approva la destinazione granata. Cairo e Della Valle non trovano però l’accordo economico e il presidente della Fiorentina decide, in accordo con l’allenatore Montella, di provare a rilanciare il talentuoso centrocampista.

 

Il reinserimento avviene gradualmente, a partire proprio dalla gara contro il Torino in cui rimane in campo per tutti i novanata minuti. Una buona prestazione che gli vale la riconferma nel match successivo contro l’Inter e altri novanta minuti da titolare.
I gol, però, tardano ad arrivare e bisogna aspettare la partita contro la Juventus, nella 33esima giornata per la vera inversione di tendenza: gol su punizione, inutile ai fini del risultato (finisce 3-2 per i bianconeri, ma fondamentale per il morale del giocatore. Da quel momento in poi, infatti, il centrocampista non smette più di segnare e nelle successive, ultime, cinque giornate di campionato mette a segno ben sei reti consecutive, trascinando i viola al quarto posto.

 

In estate Montella lascia Firenze e arriva Paulo Sousa, che apprezza fin da subito le qualità di Ilicic e lo inserisce al centro del progetto della sua nuova Fiorentina. Lo sloveno lo ripaga con un gol, su rigore, all’esordio contro il Milan e una prestazione meritevole degli applausi dei suoi tifosi. Ora Ilicic è un perno fondamentale del fronte offensivo viola, come trequartista alle spalle di una o due punte. Domenica sarà uno degli osservati principali della difesa granata, perchè i suoi inserimenti e la sua abilità al tiro possono fare male a tutte le retroguardie.
Sousa ha dichiarato pubblicamente di non voler assolutamente privarsene in questo mercato: da esubero a protagonista, questa è la storia fiorentina di Josip Ilicic.


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