nostri inviati a Bormio

Ivana Crocifisso / Valentino Della Casa

 

Dopo la vittoria per 3-1 in amichevole contro il Renate, Daniele Padelli concede qualche parola ai giornalisti presenti nel ritiro di Bormio. Queste le parole del portiere granata: “Abbiamo lavorato tanto fisicamente e tanto in campo, perché avendo alcuni giocatori nuovi dovevamo assimilare bene i concetti di gioco del mister. È un periodo positivo, ci è servito per mettere benzina per il campionato“.

 

Sui nuovi: “Hanno molta grinta e tanta volgia di lavorare. Ci vuole tanta testa per lavorare in gruppo con Venturama mi sono sembrati molto determinati. Ichazo? È un ottimo ragazzo, penso che sia un investimento importante per la società. In questi sei mesi ci siamo trovati molto bene, sono molto contento di averlo riabbracciato“.

 

Se mi sento il posto garantito? Direi proprio di no, ci sono ottimi portieri in rosa, e tutti vogliamo giocare titolari. Il calcio non regala niente, soprattutto a Torino, poi se il mister e la società decideranno che devo essere titolare sarò contento. La Nazionale? Passa tutto dalla maglia del Toro, se faccio bene qui, vengo chiamato. Sta a me mettermi in gioco nel migliore dei modi e meritarmi la chiamata. Se penso ai Mondiali? No, penso solo al Toro. La Nazionale è un sogno che ho raggiunto per due volte ma grazie alla maglia granata e alla prestazioni qui. Devo continuare su questa strada, e lavorare seriamente senza pensare ad altro“.

 

Se manca ancora qualcuno? Io non mi esprimo su queste cose, lo fa la società. Loro devono valutare, non posso permettermi di entrare in questo argomento. Penso che siamo una buona squadra, abbiamo possibilità per fare bene, ma dobbiamo remare tutti dalla stessa parte. Metabolizzare bene il lavoro sia atletico, sia tattico: è nostro compito far integrare i giocatori nuovi“.

 

È un Toro dei giovani? Non dimentichiamoci anche di quelli che hanno esperienza. C’è un buon amalgama in rosa. Io senatore? Ah, l’ha detto Baselli? A cena me la paga  (ride, ndr). Mi fa piacere, ma io non sono un senatore, pur essendo qui da tre anni. C’è molta unità di intenti, questo sì“.

 

Perché Conte dovrebbe puntare su di me? Forse per ciò che facciamo qui con mister Ventura: il gioco coi piedi, senza paura, potrebbe essere un punto a mio favore. Ma non è uno scherzo far parte della Nazionale, bisogna guadagnarsela sul campo, la concorrenza è molto agguerrita“.

 

Si riparte ancora con la stessa difesa: “Penso che sia stato un buon reparto. Abbiamo subito pochi gol, e Glik ne ha segnati, per esempio, molti. Penso che sia stato il punto di forza della squadra, per poi andare a proporre il gioco offensivo e coinvolgere tutto l’11 in campo. C’è un buon affiatamento tra noi, e ci sono ottimi giocatori come Jansson e Silva che sono pronti a mettere in difficoltà il mister nelle sue scelte“.