“Stiamo seguendo quattro giocatori per l’attacco“. Parola di Urbano Cairo. Il presidente granata, intrattenutosi ieri con i giornalisti presenti nel ritiro di Bormio, ha voluto fare il punto della situazione sul mercato in entrata, che prevede, al netto delle eventuali (possibli, ma sempre meno probabili ogni giorno che passa) cessioni, un nuovo innesto in attacco. Belotti è la prima scelta, ed è noto. Ma per l’attaccante il Palermo continua a volere più di 8 milioni. Dopo di lui, una rosa di candidati piuttosto delineata, che però conferma il fatto che per vedere il volto nuovo anche per il reparto avanzato, ci vorrà ancora del tempo.
E se Defrel viene sempre più allontanato (è in trattativa serrata con il Palermo), e se Hernandez viene seguito ma senza voler davvero accelerare, piacciono al Toro altri due giocatori. Uno, in verità, in maniera decisamente più marcata, e già Petrachi si era mosso in primavera, per capire i margini di trattativa. Si sta parlando, limitatamente a questo giocatore, a Alberto Paloschi del Chievo, che il suo presidente Campedelli ha dichiarato di non voler cedere (“piuttosto vado via io” le sue recenti parole), ma che, in realtà, incedibile non è. Servono più di 6 milioni, tuttavia, per convincere i clivensi a lasciare partire l’attaccante classe ’90, che ha rinnovato fino al 2019 con i veronesi, ma che ha già lasciato intendere di non rimanere sordo a un’eventuale proposta del Toro. Questo perché le ambizioni europee dei granata stuzzicano, e non poco, qualsiasi giocatore. Soprattutto se giovane e in rampa di lancio.
Insomma, un treno da non lasciarsi sfuggire, se l’abboccamento potesse diventare qualcosa di più. Perché proprio di abboccamento si deve parlare, visto che ieri il Torino ha provato a contattare il Chievo per capire se, effettivamente, intavolare una trattativa sia davvero impossibile (come da dichiarazioni di facciata), o no. E la porta non è stata chiusa. Ma come agire? C’è un intreccio possibile di mercato che faciliterebbe molto l’eventuale trattativa per Paloschi al Toro, e riguarda proprio Abel Hernandez, citato poco sopra come obiettivo sensibile dei granata, che pure al Chievo piace davvero tanto, sicuramente più dei granata. Per l’ex Palermo, un ritorno in Italia non è così impossibile, e Nember, ds dei clivensi, sta provando ad avvicinarsi in maniera decisiva. Chiaramente, un arrivo in attacco (e non proprio per un giocatore destinato alla panchina) di un certo peso, aiuterebbe la piazza a digerire l’eventuale cessione per Paloschi, soprattutto se a cifre importanti come quelle richieste da Campedelli.
Un nome che, quindi, torna caldo. Non bollente, ma caldo, in attesa di ulteriori sviluppi. Esattamente come Haris Seferovic dell’Entracht Francoforte: l’attaccante classe ’92 non dispiace alla dirigenza del Toro, ma per ora in posizione comunque leggermente inferiore rispetto a Paloschi. La margherita di nomi per l’attacco conta qualche petalo. Quale sarà quello prescelto, è ancora difficile saperlo.