Gli ingredienti della torta sono ottimi, i tempi della cottura sono perfetti ma adesso si tratta di sistemare la ciliegina. Anzi, le ciliegine, perché se la prima è rappresentata dal regista, la seconda è simboleggiata dall’attaccante. Il capitolo bomber vive di situazioni che cambiano anche radicalmente nel volgere di poche ore.

 

E così Duvan Zapata, che una settimana fa sembrava molto cercato dal Toro nell’ambito dell’operazione Darmian-Napoli (un’operazione proposta soprattutto dai partenopei), adesso è lontanissimo dal granata, distante come forse non lo è mai stato negli ultimi dodici mesi. Anzitutto perché la trattativa Torino-Napoli si è raffreddata dal fatto che Cairo non si è mai smosso dall’intenzione di cedere Darmian – ora molto più lontano dal club di De Laurentiis – solo epr un corrispettivo economico, e poi perché aumentano i corteggiatori del colombiano, e con essi crescono anche le spinte: Zapata è seguito da Samp e Sassuolo, ma dal Sudamerica il suo procuratore Fernando Schena sembra volerlo accompagnare all’estero, sfruttando le richieste che giungono dalla Germania, dalla Spagna e, novità, anche dalla Turchia.

 

Nonostante le pressioni dell’agente, però, a Zapata non dispiacerebbe restare in Serie A; ecco che quindi le chance per la Samp restano vive, con il Toro che spera. Sì, perché se Zapata diventasse davvero doriano spalancherebbe le porte all’addio di Okaka che rappresenta – anche fisicamente – un prospetto ideale per Ventura, alla ricerca di un attaccante dalle caratteristiche simili a quelle di Maxi Lopez; e dunque il Toro resta alla finestra.

 

Cairo, dal canto suo resta abbottonato, avendo dato mandato a Petrachi di lavorare con calma sul giocatore da portare in granata. Non sono infatti previste accelerate considerevoli in questi giorni, con il Toro che prende tempo alla ricerca del giocatore giusto. Nella lsita, ci sono anche giocatori più giovani, primo fra i quali Belotti: quello granata non è stato un sondaggio fine a se stesso, ma il muro alzato da Zamparini sembra per ora invalicabile. Sempre c’è la pista che porta a Defrel, ma occhio anche a John Guidetti: la strada che porta allo svedese è tortuosa e non è neppure prioritaria però mai dire mai. Due anni fa Guidetti fu valutato e scartato, adesso se ne può riparlare ma nonostante la crescita non è certo in pole position nella griglia delle scelte di Petrachi. In queste settimane, però, lo stesso Ventura ha visionato il classe ’92 che è a parametro zero ma che vorrebbe guadagnare circa 1,5 mlioni di euro, dando una valutazione comunque positiva. Ma parlare di trattativa, ora, è davvero troppo prematuro. Il Toro, in questo caso, resta alla finestra, in attesa di capire meglio come potersi muovere per altri obiettivi. Il cammino per arrivare all’attaccante, quello giusto, necessita ancora di qualche passo.

 

 


La Sampdoria già all’opera dal 1° luglio. Il Milan lavora solo in casa

La rassegna stampa del 3 luglio 2015