Sono poco più di otto i milioni di euro finora investiti dal Toro sul mercato. O meglio, reinvestiti, a partire da quell’utile di bilancio del 2014 che Cairo ha deciso di destinare per la sessione estiva delle compravendite, in previsione della prossima stagione. Non è infatti un mistero che al netto di tutte le spese, il Torino avesse accumulato circa 10,5 milioni di euro di utile, che sono stati quasi tutti spesi per queste prime operazioni di calciomercato.

 

2,4 milioni sono infatti stati sborsati per arrivare ad Avelar, mentre circa 3 sono quelli corrisposti all’Hoffenheim per l’acquisto a titolo definitivo di Acquah. A questi 5,4 milioni, si aggiungono i 3,3 spesi per il riscatto di Benassi, che il Torino è riuscito ad acquistare alle buste battendo la concorrenza dell’Inter; e se si sottrangono i poco meno di cinquecentomila euro incassati dalla cessione di Verdi al Milan (tale è infatti la cifra indicata dal Milan nella busta), ben si vedrà che il saldo porta a un esborso cairota di circa 8,2 milioni di euro.

 

Restano ancora poco più di due milioni da quel piccolo “tesoretto” cui attingere per i prossimi colpi, poi servirà necessariamente altra liquidità, per mettere a segno gli altri acquisti (che indicativamente saranno cinque). A questo punto le piste percorribili diventeranno due: da un lato, un investimento di Cairo stesso (posto che ci saranno tutti i rinnovi per le sponsorizzazioni, l’avvio della campagna abbonamenti e i famigerati diritti tv); dall’altro, invece, le cessioni che porterebbero denaro fresco nelle casse del Toro, nuovamente spendibile sul mercato. Che altra liquidità sia necessaria per completare la campagna acquisti appare evidente. Come, lo si scoprirà con il tempo.

 


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