Il volto rabbuiato, le parole commosse, la tristezza. Non è solo il ritratto di Alessandro Lucarelli, ma di tutto l’ambiente Parma, che il difensore ha capitano fino a oggi, giorno del fallimento della squadra. “È stato tutto vano, però. Non c’è più futuro per il Parma, e non so come andremo avanti” ha dichiarato il giocatore all’uscita dell’ultima, fatidica, riunione. “Tutto quello che si poteva fare è stato fatto, noi abbiamo anche scelto di giocare per dare una continuità aziendale, e per i dipendenti, sperando che arrivasse un compratore. Ma gli interessati non si sono sentiti di ripianare un debito di 22,6 milioni di euro, e siamo arrivati alla fine. D’altra parte, per colpa di quei due il Parma non ha fatto altro se non indebitarsi. Era veramente una situazione difficile”.

Quei due”, cioè, Ghirardi e Leonardi. Parole molto dure per le due figure dirigenziali responsabili del crack degli emiliani. In particolare, Lucarelli si scaglia contro l’ex direttore generale: “Leonardi mi fa schifo, e la federazione non dovrebbe permettere a chi ha lavorato male di poter lavorare ancora nello stesso settore. Spero che paghino tutti, esattamente come stiamo pagando noi. Chi ha lavorato in malafede” continua Lucarelli “è giusto che si assuma le sue colpe. La FIGC ha fatto tutto quanto mantenuto, noi purtroppo abbiamo incontrato tanti ostacoli, comprese le società che ci hanno messo il bastone tra le ruote. E ora? Non lo so, il futuro è incerto per tutti. Io sono a disposizione del Parma e di Parma, ma non ha senso parlare di me, ora”.