E’ una stagione travagliata quella 2009/10 per il Torino di Urbano Cairo. Una rosa non eccelsa, dove spiccano i nomi di capitan Bianchi, Ogbonna e poco piĂą. A gennaio si cambia quasi tutto: il nuovo diesse Petrachi inserisce dodici giocatori (nove le partenze) che daranno nuova linfa per tentare la scalata alla promozione.
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La stagione, fin da agosto, fu lo specchio fedele dell’organico; ottima partenza, con due vittorie convincenti contro Grosseto ed Empoli, ma con il passare delle giornate, la luce si spegne ed alla sedicesima, dopo la sconfitta interna (1-2) contro il Crotone guidato da Franco Lerda, il tecnico granata Stefano Colantuono viene esonerato; al suo posto arriva quel Mario Beretta che guiderĂ i granata solamente per cinque gare, racimolando 4 punti sui 15 disponibili. A gennaio si cambia ancora: via anche Beretta, in sella torna Colantuono che da lì in avanti farĂ benissimo, fino ad arrivare ad agganciare in extremis il treno playoff per la promozione in serie A.
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Nella doppia sfida di semifinale i granata si sbarazzano del sorprendente Sassuolo, ed in finale affrontano il temibile Brescia di Iachini. Nella gara di andata all’Olimpico finisce 0-0 tra le polemiche, con una rete di Arma che grida ancora vendetta a distanza di anni. Il 13 giugno 2010 davanti a quasi ventimila spettatori che affollano l’impianto bresciano, il Toro si arrende, senza dare mai realmente l’idea di credere nell’impresa.
 Dopo un deciso forcing iniziale, i lombardi passano alla mezz’ora con Possanzini; a metĂ ripresa ci pensa Caracciolo dal dischetto a spedire il Toro all’inferno. La rete di Arma, questa volta regolare, non basta a rendere meno amara una serata di profonda delusione per tutto il popolo granata.