Molto dipenderà dal cammino delle avversarie dirette

Il punto strappato dal Torino contro il Napoli venerdì sera al Maradona è pesante. Forse non darà un immediato slancio alla classifica, ma, di sicuro, accresce la fiducia, il morale e l’autostima della squadra granata, che dopo aver eretto un muro insuperabile davanti alla porta di Vanja Milinković-Savić è più convinta che mai di poter lottare per l’Europa. Stando all’attuale classifica c’è più di una possibilità per tornare a dare il meglio di sé su un palcoscenico internazionale, per esempio quello della Conference League. Non solo: il fatto che il Torino in questo momento stia giocando un ottimo calcio – tranne contro il Napoli, contro cui ha disputato una gara perlopiù difensiva – e che lotti come un gruppo coeso anche quando le cose non vanno per il verso giusto sono due ottimi segnali. Riuscire in quest’impresa sarebbe un bel modo per ringraziare la tifoseria, che dal 2019, quando con Mazzarri i granata persero ai playoff di Europa League contro il Wolverhampton, ha una gran voglia di vedere la propria squadra del cuore tornare a giocare durante la settimana.

Il prossimo turno potrebbe dare una mano ai granata

Non sarà semplice, tuttavia il Torino farà di tutto per provare a strappare un pass per l’Europa. Vincendo in trasferta contro l’Udinese sabato prossimo molto probabilmente risalirebbe in classifica. Questo perché le sue rivali dirette potrebbero rallentare: la Fiorentina, che all’ultimo secondo si è vista sfuggire i 3 punti contro la Roma, se la vedrà con l’Atalanta, che in casa dà il meglio di sé, mentre il Napoli giocherà contro la capolista Inter, che oggi appare imbattibile. C’è poi la Lazio in questo momento in caduta libera, reduce dalla sconfitta contro l’Udinese, che, sebbene impegnata contro il non irresistibile Frosinone potrebbe non ottenere il massimo risultato. Dunque, il Torino, che stando ai consigli sulle scommesse sportive è più che favorito contro l’Udinese, ha una bella chance per avvicinarsi a un traguardo che a inizio stagione sembrava poco probabile.

Con Zapata là davanti tutto è cambiato

I granata negli ultimi anni hanno sempre sofferto la mancanza di una prima punta in grado di raccordare il gioco, di segnare qualche goal importante e di fare il lavoro sporco durante la fase di non possesso palla. Non riuscire a incidere davanti ha significato vivere annate piuttosto anonime. Poi a settembre con l’arrivo di Zapata tutto è cambiato. Il Torino a livello offensivo è tornato a fare male, perché l’ex ariete dell’Atalanta riesce con il suo fisco a impegnare più difensori avversari, che non riescono a spingersi in avanti, e a favorire gli inserimenti dei compagni della mediana. Aver costruito un Torino che sapesse esaltare le caratteristiche di Zapata è stata una mossa che quest’anno ha pagato.

Una difesa che sbaglia poco

Oltre che in attacco il Torino può sorridere anche in difesa: 13 sono stati finora i clean sheet collezionati. Soltanto l’Inter ha fatto meglio con 17. Questo dato così importante ci fa capire come la difesa granata sbagli poco, grazie anche a un Buongiorno che in mezzo risulta abilissimo a chiudere ogni spazio. Per non parlare poi del lavoro dei laterali Djidji e Masina, che sanno come anticipare l’avversario e alzarsi al momento giusto per attivare la trappola del fuorigioco. Quando Cairo decise di acquistare Masina, molti erano convinti che il ragazzo non fosse all’altezza, e invece…Ovviamente la prima linea funziona così bene anche per l’aiuto che sa dare il centrocampo, che con l’infortunio di Ilić perderà qualcosa in fisicità e dinamicità. Ora spazio a Ricci, che dopo l’espulsione contro la Fiorentina sarà chiamato a sostituire più che degnamente il calciatore serbo.

Un calcio aggressivo all’insegna del pressing alto

La mano di Jurić si vede nel calcio aggressivo che sta giocando il Torino: da Zapata in giù, tutto l’11 titolare sa come pressare alto gli avversari, che fanno fatica a imbastire una manovra che sia lineare, fluida e incisiva. In questo modo i granata recuperano più facilmente il pallone, per poi ripartire con più uomini verso l’area di rigore. Non sempre però questo pressing alto può essere portato per tutti i 90 minuti; ed ecco che talvolta è necessario rifiatare, concedendo qualcosa sulla mediana.

Mancanza di leadership e qualche ingenuità di troppo

Pietro Pellegri
Pietro Pellegri

Per tutto quello che abbiamo detto finora il Torino può puntare all’Europa. Tuttavia, ci sono alcune lacune su cui è necessario lavorare per provare in un futuro prossimo a raggiungere il quinto/sesto posto. In mezzo al campo manca un giocatore che con la sua leadership possa trascinare il gruppo. Il carisma quando si gioca per certi traguardi è indispensabile! In aggiunta, i granata non sempre sono lucidissimi: in particolare contro le big non mancano le ingenuità. Un esempio? La partita persa per 2 a 0 contro la Lazio è più il frutto delle disattenzioni dei singoli che dei movimenti sbagliati del gruppo. Rimontare lo svantaggio diventa poi difficile – il Torino in questo non eccelle, nonostante un gioco perlopiù offensivo.


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