Due partite, zero punti. Non è certo questo lo scenario che i tifosi granata all’indomani dell’avvio della nuova stagione, pensavano potesse palesarsi

Due partite, zero punti. Non è certo questo lo scenario che i tifosi granata (voto 10 per la passione con la quale sostengono sempre la squadra), all’indomani dell’avvio della nuova stagione, pensavano potesse palesarsi alla prima pausa del campionato.

Eppure, così è. Nulla di irrimediabile. Ma il Torino visto all’opera in questo avvio di stagione, non lascia di certo dormire sonni tranquilli a chi ama svisceratamente i colori granata. 

Uno scenario, complice anche la mancata disputa del match contro il Genoa, che però non era impossibile da immaginare: la prima a Firenze, contro una squadra già oliata, e la seconda in casa contro il caterpillar Atalanta (10 alla società bergamasca più che scontato), non facevano presagire a nulla di buono. Inoltre, la squadra, ancor prima dell’avvio del campionato, appariva decisamente incompleta per assecondare il credo tattico di Giampaolo (6, al momento, sulla fiducia). 

L’indolenza di Verdi e l’inadeguatezza di Berenguer (ora ceduto): quanto manca un vero trequartista a Giampaolo

La dirigenza granata (5, pur con qualche inevitabile scusante visto il periodo straordinario causato dal covid), ha tentennato un po’ troppo nell’acquisto di giocatori adatti ad esaltare il credo tattico dell’allenatore abruzzese, riducendosi ad integrare le rosa nell’ultima settimana di trattative aperte. E i risultati, ahinoi, si sono purtroppo palesati sul rettangolo verde

La prima cosa balzata all’occhio è stata l’assenza di un trequartista degno di tal nome, in grado di fare da raccordo tra il reparto di centrocampo e l’attacco. La riproposizione di Berenguer in quella posizione (5, totalmente inadatto ai compiti che richiede il nuovo allenatore), è stata fallimentare. Anche se, ad onor del vero, il tecnico granata non disponeva di molte altre opzioni, a differenza degli amanti dei giochi online, che, ad esempio, sanno come giocare gratis al casino e sfidare la Dea Bendata nella massima spensieratezza.

Si poteva riproporre Verdi (3 per l’indolenza mostrata nei due spezzoni di partita giocati), che durante la gestione Longo (7 per la salvezza dello scorso anno) aveva ricoperto – con risultati talvolta deludenti – quel ruolo. Anche l’ex prodotto del vivaio rossonero, tuttavia, non pare avere il quid del trequartista che desidera Giampaolo, che sia in grado di illuminare la manovra offensiva non solo come giocatore di raccordo, ma capace all’occorrenza di abbassarsi per prendere palla e liberare lo spazio per l’inserimento delle mezzali

Tutte caratteristiche che Verdi, oggettivamente, pare non avere tra le sue corde. E che difficilmente potranno venire a galla se l’atteggiamento del calciatore sarà quello mostrato in questo avvio di stagione. Un altro dilemma, poi, riguarda il regista arretrato: siamo sicuri che Rincon (7 per l’impegno che esibisce ogni volta per onorare la gloriosa maglia granata) possa essere il play adatto al gioco di Giampaolo? 

Izzo e Zaza: due giocatori sui quali non fare più affidamento?

Un quesito che diviene ancora più centrale se Gojak non dovesse rivelarsi all’altezza della situazione, anche se il ds Vagnati (7 per aver allestito la squadra con pochi mezzi a disposizione in fretta e furia) garantisce per il croato: nella Sampdoria post-Torreira, Giampaolo, venuto meno un palleggiatore davanti alla difesa, diede ampi compiti di abbassarsi ed iniziare la manovra al trequartista Ramirez (6,5, avrebbe fatto decisamente comodo a questo Toro). 

Anche in difesa, purtroppo, i segnali sono stati poco incoraggianti. Ed una corazzata come l’Atalanta di Gasperini ne ha messo in evidenza tutti i difetti. Innanzitutto, bisognerà aspettare Vojvoda (7 per il potenziale, 5 per il match giocato contro i bergamaschi), che ha messo in mostra buone doti in fasi di spinta, ma palesato alcuni difetti in fase difensiva 

La coppia centrale Nkoulou-Bremer (5 per le prime due giornate) è davvero la miglior soluzione possibile? Si può rinunciare definitivamente ad Armando Izzo (4,5 per la stagione appena andata in archivio e la scialba prova del Franchi), schierato terzino destro a Firenze e in panchina, per qualche problema fisico, contro l’Atalanta? L’ex genoano non è certamente reduce da una buona stagione, ma merita un’altra chance: recuperarlo, innanzitutto dal punto di vista psicologico, diventa a dir poco essenziale.

In chiusura l’attacco. La coppia Belotti-Zaza (5, non riescono in alcun modo ad integrarsi) non è funzionale. E la colpa non si può certo ascrivere al “Gallo” (8 per il promettente avvio di stagione), ma ad un Simone (4, la sua storia col Toro è oltremodo deludente) che non riesce ad integrarsi in un contesto corale di squadra. Difetto non da poco con un allenatore come Giampaolo, che fa del collettivo il principale punta di forza del proprio credo calcistico. 

Simone Zaza
Simone Zaza

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