Contro il Milan il Torino ha subito l’undicesima sconfitta stagionale non riuscendo a trovare il gol per la seconda partita consecutiva. Ecco quali sono gli aspetti top e quali quelli flop della trasferta a San Siro.

 

TOP

 

ATTEGGIAMENTO PIU’ PROPOSITIVO DEL TORINO: rispetto alle partite degli ultimi mesi il Torino a San Siro ha fatto un piccolo passo avanti dal punto di vista dell’atteggiamento in campo. Fino al triplice fischio di Celi la squadra granata ha provato a imbastire azioni e produrre gioco, anche se i risultati non sono sempre stati quelli sperati.

 

I CAMBI DI MODULO: tante volte si è rimproverato a Ventura l’immobilismo tattico del suo Torino anche quando c’era un risultato da recuperare. Nel finale della partita contro il Milan, il tecnico granata, nel tentativo di far arrivare la propria squadra al gol dell’1-1, ha invece cambiato per due volte modulo, passando prima al 3-4-3, poi al 4-2-4.

 

MORETTI TORNATO AI SUOI LIVELLI: nelle ultime settimane le prestazioni di Emiliano Moretti erano più volte state al di sotto dei suoi livelli standard da quando veste la maglia granata. Contro il Milan, invece, l’ex giocatore di Valencia e Genoa è tornato a offrire un’ottima prestazione difensiva risultando alla fine il migliore tra i calciatori granata in campo.

 

FLOP

 

LA TROPPA SOFFERENZA NEI CALCI D’ANGOLO PER IL MILAN: a San Siro il Torino ha patito più del dovuto le situazioni da palla inattiva. Da un calcio d’angolo è arrivato, a fine primo tempo, il gol di Antonelli che ha deciso la partita. Sempre da un tiro della bandierina, nella ripresa, il Milan ha trovato anche il 2-0, poi giustamente annullato per la posizione di fuorigioco di Bacca che ha deviato un colpo di testa di Alex.

 

LA MANATA DI NIANG A MORETTI: a metà del secondo tempo, a gioco fermo, l’attaccante rossonero Niang è stato al centro di un episodio alquanto discutibile. Dopo aver ostacolato Moretti nel rialzarsi ha colpito il difensore granata con una manata sulla nuca. Il tutto davanti agli occhi dell’arbitro Celi che ha preferito non prendere nessun provvedimento disciplinare nei confronti dell’attaccante, limitandosi a redarguirlo verbalmente. Ci ha poi pensato Mihajlovic a arginare il nervosismo di Niang sostituendolo, un minuto dopo, con Boateng.

 

LE POCHE OCCASIONI CREATE DAL TORO NELLA RIPRESA: nella ripresa, con il passare dei minuti, il Torino è riuscito a chiudere sempre più il Milan nelle propria metà campo, mantenendo il pallino del gioco. Nonostante ciò di conclusioni verso la porta rossonera se ne sono viste poche: Donnarumma si è dovuto impegnare solamente su un tiro di Immobile dalla distanza, per il resto è bastata la buona guardia fatta dai suoi difensori per evitare problemi. Neanche i cambi di moduli apportati da Ventura, che prima ha abbandonato il 5-3-2 per il 3-4-3 e infine per il 4-2-4, sono riusciti a far in modo che il Torino riuscisse a concretizzare il gioco costruito.

 


La rassegna stampa del 29 febbraio 2016

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