Dopo un anno e mezzo poco fortunato vissuto tra Germania e Spagna, con le maglie di Borussia Dortmund e Siviglia, Ciro Immobile è tornato al Torino, risultando subito decisivo nella prima partita giocata.

L’attaccante è ora atteso allo stadio Olimpico dove, fra pochi minuti, inizierà la sua conferenza stampa di presentazione.

 

Immobile è ora arrivato allo stadio Olimpico e sta effettuando le foto di rito con la nuova maglia numero 10. Fra poco inizierà la conferenza stampa.

 

“Voglio prima di tutto ringraziare il presidente per le belle parole che ha detto e per avermi riportato qui. Rispetto ad un anno e mezzo fa penso di essere cresciuto anche dal punto di vista tecnico, in questo le esperienze che ho fatto all’estero mi sono servite molto”.

 

“Il Toro è una squadra che deve ambire ad obiettivi importanti, superando anche tutte le difficoltà che ci sono. Quando sono arrivato ho visto una squadra nervosa, un po’ bloccata a livello di testa. Ma siamo riusciti a reagire bene e a portare a casa la vittoria, dobbiamo continuare in questo modo”.

 

Poi sulla Nazionale: “Ho scelto di venire a Torino per cercare di tornare a giocare tanto, con la consapevolezza che tornando a giocare molto e facendo gol posso anche aspirare a tornare a vestire la maglia Azzurra e magari andare all’Europeo”.

 

Su Ventura: “Al mister mi ero affezionato e sicuramente la sua presenza qua ha influito sulla mia scelta di tornare a Torino. Rispetto a Emery e Klopp è un allenatore diverso, ma sono tutti e tre grandi tecnici”.

 

Immobile ha parlato dei suoi compagni d’attacco. “Sono contento che Quagliarella abbia fatto pace con i tifosi perché è un giocatore importante per noi. Con Belotti ci siamo trovati subito bene, non so se è stata solo fortuna (ride, ndr), però dobbiamo lavorare ancora per migliorare la nostra intesa”.

 

L’attaccante parla poi della sua esperienza all’estero. “In Germania non mi sono trovato molto bene a livello d’ambiente, per come si vive nello spogliatoio, come si vive da squadra. In Spagna invece mi sono trovato molto bene, però non giocavo molto e ho preferito andare via”.

 

Sul suo numero di maglia: “Ho scelto il 10 perché mia mamma è nata il 10 dicembre”.

 

“Rispetto a due anni fa il Toro gioca in maniera diversa, perché io giocavo da solo al centro e Cerci era largo sulla fascia. Quest’anno invece giochiamo in due in attacco. Il tema tattico però non è molto diverso.”

 

“Il calcio italiano non è inferiore a quello degli altri paesi. La differenza è che in Italia siamo abituati ad aiutare gli stranieri, invece all’estero non ti aiutano molto, è per questo che si fa più fatica”.

 

Immobile ha parlato poi di Cerci: “Non posso dire che cosa mi ha scritto, ma quando sono tornato ci siamo sentiti”

 

Immobile è poi tornato sul suo addio al Toro di un anno e mezzo fa. “Il mio ritorno non è propriamente un pentimento per la scelta di lasciare il Toro un anno e mezzo fa, anche perché il Borussia era una grande occasione. Il Toro mi voleva tenere, anche se di mezzo c’era la Juventus, però, come ho detto anche al presidente, per capire che forse sarebbe stato meglio restate dovevo sbagliare con la mia testa”

 

Infine, sul suo futuro: “Non mi sento di passaggio qua. È vero che sono in prestito, ma il Torino ha il diritto di riscatto quindi potrei anche restare”.

 


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