Andrea Piva / Ivana Crocifisso

 

È arrivato il momento della posa della prima pietra. Don Riccardo Robella, successore di don Aldo Rabino, più volte ricordato quest’oggi, benedice la prima pietra che viene ora posata sul terreno del Filadelfia. È il momento più importante, questo, dopo la cerimonia e i ringraziamenti. Il Filadelfia è davvero pronto a rinascere.

 

Noi non siamo quelli che fanno la retorica della morte, purtroppo l’abbiamo sperimentata tanto nel nostro ambiente. Ci sono delle virtù che appartengono ai cristiani, ma anche ai tifosi del Toro: la fede e la speranza. Siamo qui per chiedere al Signore di benedire questa pietra e tutte le persone che giocheranno e faticheranno“.

 

Continua don Robella: “Oggi penso di non essere qui da solo a benedire: si dice che noi ultimi arrivati siamo le mani e le spalle di chi non c’è più. Per me, oggi, idealmente, ci sono tre mani: la mia, materialmente; ma in spirito quella di due grandi preti che hanno dato la vita per il Signore e per il Toro, e che ci hanno ricordato che dal 1960 noi abbiamo un’anima. Cioè don Francesco Ferrando e don Aldo Rabino“.

 


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