“Se ci saranno cessioni, si tratterà di operazioni minori“. Le parole di Cairo di ieri al Torneo Memorial “Mamma Cairo” sono state decisamente chiare, e chiudono la porta a ogni possibile velleità di trattativa per Maksimovic e Bruno Peres, che già da diversi giorni vengono considerati, in verità, fuori dal mercato. Diverso è il discorso che riguarda le cosiddette operazioni di contorno, quelle che hanno a che fare con le eventuali cessioni di giocatori non titolari – sulla carta – a fronte di un rimpiazzo che possa numericamente completare la rosa. Magari un giovane profilo, che possa crescere con calma all’ombra dei compagni più esperti. Per queste operazioni, si diceva, la porta non è chiusa, ma socchiusa. E il vero ostacolo è la partenza dei giocatori che già vestono il granata.
I nomi sono due: Stevanovic e Amauri. E per entrambi i casi sembra comunque più probabile la permanenza che il contrario, per precisa volontà dei giocatori. Per il centrocampista, in verità, c’è anche il placet di Ventura, che lo ha visto bene in ritiro nel nuovo ruolo di interno di centrocampo. Una mezzala riadattata che potrà, secondo il tecnico granata, tornare utile in caso di infortunio dei compagni (come per esempio Obi) o per il turn over. D’altra parte, con Farnerud completamente fuori dai giochi almeno fino a gennaio, avere sette centrocampisti per tre posti è una strategia piuttosto comune nelle squadre di Serie A, e il Toro, che sta comunque valutando la situazione legata a Prcic, pensa di essere a posto proprio con Stevanovic. L’ex Inter ha di recente rifiutato lo Spezia, e se non dovessero arrivare proposte davvero allettanti (e a titolo definitivo), preferirebbe restare a Torino per giocarsi, forse per l’ultima volta, le sue chances in granata.
Cambia invece il discorso legato alla punta italo brasiliana. Verso marzo erano arrivate delle proposte dal Brasile, che già erano state rispedite al mittente. Amauri, che a Torino guadagna circa 800mila euro e ha il contratto che scadrà al termine del 2016, lascerebbe la piazza granata solo per un posto da titolare praticamente garantito a cifre non troppo inferiori rispetto a quanto percepito finora. Il Carpi ha sondato il terreno, per il Toro c’è il nulla osta, ma altrettanto non si può dire per il giocatore. E non a caso Sogliano sta cercando di stringere per Borriello, dopo essersi visto sfumare Gilardino. L’ex Palermo, poi, ha rifiutato qualche settimana fa il corteggiamento del Latina, facendo capire di trovarsi bene in granata, cosa che ha anche ribadito di recente al ds Petrachi. Insomma, la partenza di Amauri non è esclusa a priori, ma resta comunque molto difficile. È pur vero che il 31 agosto, con il turbinio folle di fine mercato, tutto può succedere. Il Toro intanto studia le possibile alternative (per Jovic, giovane e talentuoso attaccante clase ’97 della Stella Rossa, il cui nome è circolato negli ultimi giorni, arrivano però smentite), senza alcuna fretta. Il mercato è praticamente chiuso. Praticamente. Ma se cessioni saranno, la dirigenza granata non si farà cogliere impreparata.