L’ultima generazione, in particolare, non ha la passione calcistica delle generazioni precedenti
Ferrero, Lavazza, De Agostini, Zegna, Inalpi, Miroglio, Boglione, e altri. Quante volte abbiamo sognato che un grande imprenditore piemontese acquistasse il Toro! E, visto che non è avvenuto, perché non è avvenuto? Il timore di mettersi in concorrenza con la Famiglia Agnelli (Fiat, ora Exor o Stellantis = Juventus) è stata una ragione plausibile, fino a qualche decennio fa. Ora, il motivo è anche caratteriale, psicologico ed egocentrico. Prendete l’imprenditore-medio lombardo. È molto meno ricco di quello piemontese, ma ha un culto della propria immagine nettamente superiore. Volgarmente: spende e spande. Non ha paura di esporsi, e rischiare. Urbano Cairo, allevato da Berlusconi, è un potenziale “lombardo”. L’imprenditore-medio piemontese, al contrario, e penso a quante risorse ci sarebbero nel cuneese, non ha il culto della propria immagine, è parsimonioso, non si espone, e non rischia. Giovanni Ferrero è l’uomo più ricco d’Italia, con un patrimonio di 43,8 miliardi di Euro. Non correrebbe mai il pericolo, acquistando il Toro, di inimicarsi i tifosi/clienti di altre squadre. Molto meglio sponsorizzare i singoli campioni di altri sport, per i quali tifiamo tutti. L’ultima generazione, in particolare, non ha la passione calcistica delle generazioni precedenti. Esistono attrazioni differenti, dalle applicazioni tecnologiche, alle discipline olimpiche. Malinconico, ma vero.
Articolo del fenomeno gobbo
Gli stranieri che hanno investito in Italia sono imprenditori che hanno interesse a far crescere le società per poi magari venderle in futuro. Ma intanto investono e le capitalizzano. E non hanno nessun interesse a svalutarle. Ora il Toro è una scatola vuota con un futuro non tanto roseo perché… Leggi il resto »
Ma non rompere il caxxo gobbo di mer.da. Un saluto da piazza Chironi… tu sai …😉