La scelta della dirigenza di investire sull’attuale numero 10 si è rivelata ad oggi quella sbagliata: da oltre due anni aspettiamo che faccia la differenza
Tredici milioni, euro più euro meno, per (ri)portarlo a Torino dopo la sua prima stagione. Tredici milioni di euro che la dirigenza granata ha scelto di spendere per un giocatore che negli ultimi due anni non ha più fatto la differenza. Di rado è capitato nella singola partita perché non si può dire che a Vlasic manchino i colpi, ma la continuità beh, quella è sempre stata una grande pecca del croato, sin dalla sua primissima stagione. Aveva illuso, sì: perché nei primi mesi, quelli che avevano preceduto il Mondiale in Qatar (parliamo dell’autunno del 2022), Nikola aveva mostrato di avere i numeri giusti. Il problema è che tutto è durato poche settimane: dopo la parentesi con la Croazia il girone di ritorno è stato quasi anonimo, ma la speranza di rivedere il giocatore di inizio annata ha convinto tutti ad aspettare e aspettare. E poi, l’estate successiva, a spendere quei famosi milioni per riportarlo da Juric. E così ecco la seconda stagione, quella della nuova eterna attesa. Tre gol e due assist: un po’ pochino se sei costato quasi 13 milioni. Cambia l’allenatore, arriva Vanoli. Nel frattempo il club gli regala pure la numero 10. Un’investitura vera e propria, come se l’investimento (ad oggi sbagliato: lo dicono i numeri) di Cairo e Vagnati non fosse già stato abbastanza. Alla spasmodica attesa si unisce nel frattempo anche Vanoli, che insieme allo staff non ne forza il rientro. Vlasic pian piano rientra ma ancor più velocemente sparisce. Un’involuzione che questo Torino, già orfano di Zapata, non può permettersi. E così arrivano le prime panchine, per chiara scelta tecnica. “L’infortunio è il passato”, ci ha tenuto a sottolineare l’allenatore dopo il Napoli. Come a dire: ora non ci sono più scuse. E intanto i tredici milioni restano su una seggiola a Marassi. E ci si chiede ancora perché intestardirsi su quella 10 a tutti i costi. Radonjic, Lukic, Gojak, Barreto, Sgrigna: non ne abbiamo avute abbastanza?
Parliamoci chiaro: 13 milioni sono il prezzo corretto per un giocatore da fascia media nei campionati europei, Che si parli di “super acquisto” é semplicemente perché il presiniente non ha alcuna ambizione calcistica ed ha paura di uscire dal cono d’ombra di chi lo ha messo lì 20 anni fa.… Leggi il resto »
Un mediocre strapagato, in linea con la sapienza del DT o pseudo tale che lo ha riscattato… quello che ha definito il suo datore di lavoro TDC, preso poi il mediocre su insistenza del mister , ex mister ora in licenza poetica..
Via tutti… tutti… Sterco di società.
Come dice il Giaguaro, ” molti giocatori, ora, strappano 4 anni di contratto e giocano bene solo il primo”, Vlasic rientra in questa categoria. La pubalgia è una gran rogna per chi fa sport, ha questa attenuante.