Il granata e il laziale sono stati compagni dal ’95 al ’98 in gialloblù. Ora, dopo tanta gavetta, si godono la Serie A

68 presenze uno al fianco dell’altro, ma in momenti differenti delle loro carriere di calciatori. E’ l’estate del 1995 e il Verona firma sia Paolo Vanoli che Marco Baroni. Il primo, a 23 anni, arriva dalle prime due annate di B a Venezia, mentre il secondo, classe ’63, ne ha 32 e già si è messo alle spalle esperienze importanti. Una su tutte, quella di Napoli: in quel Napoli, dove al servizio di Maradona si era tolto la soddisfazione di conquistare scudetto e supercoppa. La prima stagione al Bentegodi è di B, la seconda in A e la terza li rivede di nuovo in cadetteria.

Il periodo fiorentino

Per entrambi il 1998 è il momento in cui salutare Verona per prendere altre strade. Baroni prende quella di casa, Firenze, ma per giocare nella Rondinella, dove nel 2000 avrebbe appeso gli scarpini al chiodo e cominciato la carriera di allenatore. In quello stesso anno, Vanoli lo raggiunge proprio nel capoluogo toscano, ma per sposare la Fiorentina. Prima, il biennio di Parma, impreziosito dalla conquista di Coppa Italia e Uefa. Due stagioni per Vanoli in riva all’Arno, fino al 2002, quando tra l’altro Baroni fa ritorno a Verona, ma per studiare come vice di Alberto Malesani. Da lì numerose esperienze tra giovanili e serie inferiori, fino alla Serie A accarezzata per 4 partite nel 2009 con il Siena, per poi farci ritorno nel 2017 dopo una cavalcata vincente in B con il Benevento. Poi Frosinone e altri tre step in cadetteria tra Cremona, Reggio Calabria e Lecce.

Verona, ma nel 2023

In Salento Baroni prima è artefice del salto di categoria, dunque l’anno successivo conduce il Lecce alla salvezza. Il nativo di Firenze diventa a tutti effetti allenatore di Serie A. Tanto che il suo nome finisce sul taccuino di Sean Sogliano: non è solo.
L’ex compagno, Paolo Vanoli, dopo Firenze continua la sua carriera da calciatore con Bologna, Rangers, Vicenza, Akratitos e Castelnuovo Sandrà. Nel 2007 siede anch’esso su una panchina, quella del Domegliara. La trafila con le under azzurre, la chiamata di Conte tra Italia, Chelsea e Inter, prima del trascorso in Russia e il ritorno a Venezia del 2022. Nell’estate del 2023, per il post Bocchetti, c’è anche lui tra i papabili di Sogliano. Come da calciatore, dopo Venezia ci sarebbe stata Verona. Ma come ben sappiamo, così non è andata.

Dopo una lunga rincorsa, domenica Torino-Lazio

Il Verona ha scelto Marco Baroni, il quale nonostante mille avversità ha condotto i suoi alla salvezza. Ma, prima ancora di raggiungere l’obiettivo, c’era già chi gli batteva le mani: “Se mi chiedete chi è il migliore del Verona, io vi dico Baroni: sta facendo un lavoro eccezionale. La squadra è stata rivoluzionata, lui ha messo idee nuove e si merita i complimenti“, parole di chi se non Paolo Vanoli, che un paio di mesi più tardi, a qualche chilometro di distanza, avrebbe conseguito anche il suo di obiettivo: la Serie A, che ora li annovera tra gli allenatori in organico e che, per la prima volta, li metterà uno contro l’altro. Una sfida tra esempi di gavetta, tortuosa per certi aspetti, ma che ora porta i suoi frutti. Dal 1998 a oggi ce n’è voluta di strada prima di rincontrarsi, forse ben più maturi e consapevoli.

Paolo Vanoli, head coach of Torino FC, looks on prior to the Coppa Italia football match between Torino FC and Empoli FC.
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ultimo aggiornamento: 26-09-2024


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