L’austriaco, chiamato in causa nella seconda frazione, non ha riscattato l’errore del derby. Difficile rivederlo dal primo minuto
Terza gara consecutiva da subentrato per Valentino Lazaro, nell’ultimo appuntamento del Torino con il Frosinone. L’esterno austriaco non sta rispettando le aspettative legate al suo acquisto. La sua stagione anonima si riflette nei numeri tutt’altro che entusiasmanti: solo due assist offerti con Napoli e Cagliari, due gare entrambe disputate a gennaio. Dalla sfida dell’Unipol Domus altre cinque uscite da titolare prima della panchina con la Fiorentina senza scendere in campo e i successivi incontri in cui ha calcato i terreni di gioco a partita in corso, a eccezione dal match interno col Monza. Tutte partite in cui Lazaro non ha inciso quando chiamato in causa dal tecnico Ivan Juric.
Una stagione negativa, il derby ne è lo specchio
Nelle tre uscite precedenti all’1-0 col Monza in cui ha disputato l’intero match, Lazaro aveva appena raccolto un totale di dieci minuti. Una partita senza squilli con i brianzoli: una consuetudine della sua stagione. Dalla gara dello scorso 30 marzo, Juric gli ha poi sempre preferito Vojvoda, utilizzando Lazaro come potenziale arma per risolvere attraverso una giocata illuminante le difficoltà a trovare la via del gol dei granata nella seconda frazione. Lazaro però quando si destreggia sull’out mancino riserva invece tutt’altro impatto, cioè alcuno. Con l’Empoli gioca un quarto d’ora senza creare pericoli, con la Juventus scende in campo per gli ultimi dodici giri di lancette più recupero, avendo anche una potenziale palla gol per chiudere i conti con la maledizione granata nei derby. Come ben sappiamo Lazaro non ha invece avuto il killer instinct per sfruttarla, negando la gioia tanto attesa ai propri tifosi e, parallelamente, negandosi la possibilità di riscattare una stagione che non si può che commentare come negativa.
Lazaro, la prova incolore col Frosinone
Contro il Frosinone, Matteo Paro – in panchina al posto dello squalificato Ivan Juric – ha spedito in campo Lazaro per l’ultimo quarto d’ora di gioco, nell’ormai classico cambio esterno per esterno al posto di Vojvoda. Una gara quella con i ciociari simile nello sviluppo a quella conclusa sullo 0-0 mesi or sono con la Salernitana, in cui i granata hanno fatto fatica a risalire il campo oltre a manifestare difficoltà a imbastire azioni degne di nota. Lazaro è stato spedito in campo per provare a risolvere il confronto diretto verso la parità a reti bianche. Il suo compito era quello di scodellare qualche pallone nel mezzo, o sfruttare i calci da fermo: quello che apparentemente rientra nel suo bagaglio tecnico. L’ex Gladbach e Benfica ha invece offerto un’altra prova incolore, dimostrando le falle di una panchina che nei momenti di difficoltà non nutre di giocatori di grande affidamento per cambiare le sorti degli incontri. Sarà decisamente complicato per l’austriaco ritrovare una maglia da titolare, al posto del più affidabile Vojvoda. A partire dall’Inter, la squadra da cui il Torino ha acquistato il suo cartellino, alle restanti quattro gare in calendario.
braccia rubate alle imprese di pulizia … piuttosto, per un valido terzino di piede mancino l’attesa è prevista in lustri o in decadi ?
Simpatico nickname, anche oggi hai sfoderato il consueto sarcasmo che fotografa perfettamente le lacune tecniche di determinati pseudo – calciatori professionisti in organico e più in generale la situazione dell’adorato Toro.
Complimenti !
Chiedo all’articolista quali fossero le “aspettative legate al suo acquisto” da rispettare?
Questo è ai livelli di Sanchez Mino,Vesovic, Caceres…. imbarazzante.