Yann Karamoh ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Torino Channel: “Il gol di Adopo a San Siro è il momento più bello della stagione”

Yann Karamoh ha rilasciato una lunga intervsita ai microfoni di Torino Channel. L’attaccante francese al canale ufficiale della società granata ha parlato anche della sua vita fuori dal campo.

Qual è il momento più emozionante della stagione finora?

“L’esperienza più emozionante al Torino? Il gol di Adopo a Milano, subito dopo siamo entrati tutti in campo a festeggiare. Per un giocatore la cosa più bella è questa: abbiamo fatto gol, siamo andati ai quarti di finale vincendo contro una bella squadra”.

Come hai vissuto l’infortunio?

“Male, perché volevo giocare anche contro il Lecce e contro il Napoli. Mi ha fatto male a livello psicologico ma adesso sto bene”.

Che rapporto hai con Singo e con i compagni?

“Singo non è un ragazzo che parla molto, con lui ho subito parlato e mi ha detto di andare in Nazionale. Con chi ho legato subito? Con Gravillon, con cui avevo già giocato all’Inter ma anche con Miranchuk. Mi piace il suo stille, come si veste, mi fa ridere”.

Perché hai scelto la nazionale della Francia e non quella della Costa d’Avorio?

“E’ stata una scelta naturale, perché se vivi in un Paese, gli amici sono lì, ti viene naturale. Per me era fantastico avere l’opportunità di giocare un Europeo o un Mondiale. Non è stata una scelta perché la Costa d’Avorio non mi ha chiamato, la Francia sì. Nella nazionale francese ci sono molti giocatori, è difficile trovare spazio”

Hai iniziato subito a giocare a calcio?

“Quando avevo 6 o 7 anni avrei voluto suonare il piano ma nella scuola di musica non c’era più posto per iscriversi, poco dopo ho iniziato a giocare a calcio nella squadra della mia città. Facevo gol anche da piccolo”.

Sei bravo anche in altri sport?

“Sono bravo anche a basket, da piccolo ho giocato anche a pallamano e mi piace anche il bowling”.

Che rapporto hai con la tua famiglia?

“Sono molto legato a mia sorella, ha 14 anni. Lei è anche molto vicino a mio figlio”.

Sei giovane ma hai anche un figlio

“Sì, ha 4 anni. Abita in Francia ma quando può mi guarda sempre. Se la partita è alle 20.45 invece no perché deve andare a dormire. La prossima esultanza scrollerò le treccine per lui, è un gioco che facciamo. Se farà il calciatore anche lui? Io lo vorrei ma è ancora presto”.

Che rapporto hai con tuo padre?

“I miei genitori si sono separati quando avevo un anno. E’ stato difficile. Mio papà ha fatto tantissimi sacrifici per me, per i suoi figli, sono contento di essere arrivato a certi livelli per lui”.

La tua fidanzata è in Francia, ti manca?

“Non mi manca (scherza, ndr). Quando può viene qua nei weekend perché durante la settimana lavora, è difficile”.

Se esc molto?

“No, mai. Vado solo al supermercato. Cosa compro? Farina, latte e burro, sai perché? Perché mi piacciono le crêpes. Cucino anche riso, pesce, ma mi piacciono molto i dolci. La pannacotta è facile da fare, faccio anche la torta di mele ma diversa da come la fare voi. Cosa metto dentro le crêpes? Un po’ tutto, cioccolato bianco, fragole, mi piace molto anche la crema”.

Com’è la tua giornata tipo?

“Mi sveglio, faccio colazione, poi l’allenamento e il pranzo al Filadelfia. Dopo torno a casa a dormire perché sono stanco oppure gioco alla PlayStation. A cosa? Call of Duty, Fifa, NBA”

Cosa pensi della Serie A?

“Adesso ho una visione diversa del calcio rispetto a quando sono arrivato da giovane all’Inter, all’inizio pensi che tutte le porte siano aperte per te. Io all’Inter volevo sempre giocare ed ero scoraggiato perché non giocavo, piangevo con mia mamma. Adesso ai giovani dico di aspettare, di rimanere concentrati sul gioco senza pensare di dover giocare a tutti i costi”.

Qual è la posizione dove mi sento più a mio agio in campo?

“Non ce n’è una. Fino ai 17 anni ho giocato mezzala, poi l’allenatore mi ha detto gioca dove vuoi. Perché sono un giocatore che attacca gli spazi, che cerca il dribbling e ho voglia di fare gol. Se mi metti a destra o a sinistra è uguale”.

Che rapporto hai con Juric?

“Juric è un allenatore che vuole aiutare i suoi giocatori, se tu dai il massimo con lui puoi arrivare al cielo. Mi ha dato molti consigli, mi è servito perché adesso sono un giocare piano maturo rispetto a quello che ero al Parma. Ho capito che c’è un momento per aspettare e uno per andare”

Sei pronto per il salto di qualità?

“Si, sono più maturo. Per me la maturità vuol dire capire cosa devo fare dentro le azioni”.

Yann Karamoh
Yann Karamoh
TAG:
home

ultimo aggiornamento: 19-04-2023


38 Commenti
più nuovi
più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
madde71
madde71
1 anno fa

nell’inter lo davano come una certezza,ma li son in tanti a perdersi,vedi esposito e anche altri. bisogna pensare che,arrivare fuori forma,mal preparato e con kg di troppo,lo puoi equiparare ad un infortunio serio,per reimettere in moto il meccanismo ci vogliono dai 4 ai 6 mesi. L’intoppo al polpaccio che gli… Leggi il resto »

odix77
1 anno fa

uno dei problemi del gol di questa squadra che di norma produce abbastnza è che i “trequartisti” sono in realtà centrocampisti offensivi . se fossero seconde punte probabilmente ci sarebbero piu alternative in area … karamoh rientra secondo me uin questa categoria , è piu una seconda punta e in… Leggi il resto »

tric
1 anno fa

Però se cambiasse parrucchiere….

Toro-Atalanta, nell’intervallo un flash mob con la band Sensounico per ricordare il Grande Torino

Singo, le prestazioni sono in calo: sulla fascia non è più un treno