Il Toro non è Cairo e tifare Toro dovrebbe significare in primis stare vicini alla squadra: ma oggi molti tifosi rinunciano allo stadio

Una relazione d’amore può essere la più bella e romantica di sempre oppure la più problematica e tormentata che si possa raccontare. Alcune storie narrano di un continuo rincorrersi a vicenda senza trovarsi mai e senza una ragionevole motivazione. I tifosi di una squadra di calcio provano amore verso la maglia e i valori che essa rappresenta. È un amore diverso, ma racchiude in sé sempre la purezza di questo sentimento. Quella che vivono i tifosi granata nei confronti della propria squadra, purtroppo, rientra tra le storie tormentante e, probabilmente, tra quelle in cui ci si rincorre vanamente a vicenda. Non è in discussione il sentimento, ma il modo di viverlo.
“Strappare lungo i bordi” la serie animata di Netflix, scritta e diretta dal fumettista Zerocalcare, descrive una storia d’amore che per vari motivi non trova mai sfogo, nonostante in entrambe le parti il sentimento sia presente e sincero nei protagonisti Zero e Alice. I tifosi del club di Via Arcivescovado oggi vivono un enorme problema: non riuscire più a vivere e godere dell’amore che provano verso la propria squadra del cuore.

Non c’è più passione che li trascini a vivere dal vivo le gesta di chi veste la maglia granata. Oggi molti tifosi rinunciano allo stadio. I motivi sono molteplici e comprensibili, generati e amplificati dal rapporto difficoltoso con l’attuale proprietà. Ammetto che in passato ho spesso e volentieri paventato lo scenario di vedere lo stadio deserto per incentivare il presidente a mettere in vendita il Torino. Purtroppo temo che questo non funzioni. Onestamente non so cos’altro servi per indurre il presidente a mettere in vendita il club. Di certo svuotare lo stadio può solamente indurre il presidente a ridimensionare gli investimenti perché potrebbe dire “Costruire una squadra competitiva per una piazza che porta scarsi 7000 spettatori in casa?” Sono consapevole che la causa di questo allontanamento dipenda esclusivamente dal presidente al quale, solo per l’esperimento sociale, gli dovrebbe essere confiscata la società per manifesta inadeguatezza al ruolo. Tutttavia abbandonare il Toro, inteso come ideale e non come attuale società, fa del male a noi tifosi e al Toro stesso. In “Strappare lungo i bordi” Zero non dà confidenza alla sua Alice per non apparire come un “sottone”. Noi tifosi stiamo facendo la stessa cosa? Vogliamo apparire fighi e far vedere, non andando allo stadio, che non siamo schiavi di un presidente che non riesce a gestire (o peggio non vuole gestire) la società come dovrebbe? Siamo sicuri che disertare lo stadio sia la ricetta giusta? Mi pongo questi interrogativi senza voler provocare nessuno, ma con la seria intenzione di trovare una risposta per il bene del club di cui sono tifoso.

Un presidente, e a maggior ragione un presidente come Urbano Cairo, può opporre resistenza alla cessione di Bremer, se la tifoseria è totalmente distaccata? Perché e per chi creare una squadra competitiva se lo stadio è praticamente vuoto? Eppure quest’anno con Juric anche lo spettacolo sta migliorando. I giocatori e lo stesso tecnico meriterebbero un po’ più di vicinanza da parte nostra e maggiore considerazione. Milinkovic Savic e Djidji stanno smentendo tutti, dietro siamo la seconda miglior difesa, a centrocampo quando recupereremo anche Mandragora, siamo più solidi, i trequartisti, ammesso che gli infortuni non si accaniscano più in questo reparto, sono giocatori affidabili e stiamo ritrovando Belotti.

Vorrei portare a far riflettere la tifoseria intera che il Toro non è Cairo e tifare Toro dovrebbe significare in primis stare vicini alla squadra. Personalmente dissento ampiamente dall’operato societario (come potrebbe essere altrimenti?), ma contemporaneamente il dissenso potrebbe essere esposto allo stadio. So bene che oggi non è più come un tempo e che sia difficile esporre striscioni che vadano contro l’attuale proprietà, ma esistono modi alternativi che non devo certo insegnare ai tifosi per esporre pubblicamente il loro pensiero allo stadio. Allora guardiamoci dentro e vediamo di capire come supportare i nostri ragazzi che meritano il nostro supporto. 7034 paganti è un numero che fa sanguinare gli occhi solo a leggerlo. Se ce la tiriamo e facciamo come fa Zero probabilmente il nostro amore, come il suo, resterà incompiuto.

Tommaso Pobega
Tommaso Pobega
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ultimo aggiornamento: 24-11-2021


22 Commenti
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suoladicane
suoladicane
3 anni fa

IDENTITA’ – DIFFERENZA – ORGOGLIO questi sono i tre concetti su cui lavorare ed investire (anche poco denaro, ma se si investe con competenza e passione i risultati arrivano) il nano è riuscito a bruciare l’assegno in bianco che 17 anni fa la tifoseria gli ha consegnato, e si che… Leggi il resto »

Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Teorie, tutte più che legittime.
Ma i conti si fanno con la realtà, e questa ci racconta numeri e records alla mano, che Cairo è il peggior presidente della nostra Storia.
Caro Chiarizia…..

maurone
maurone
3 anni fa

Scusate, ma eravate tutti già del Toro nel 1945, al primo scudetto del Grande Torino? Altrimenti non mi spiego come molti di Voi siano del Toro: chi come me ha scelto di essere del Toro dopo la fine della guerra sapeva benissimo che il Toro avrebbe vinto assai poco, con… Leggi il resto »

suoladicane
suoladicane
3 anni fa
Reply to  maurone

sono del toro per i tuoi stessi motivi, perchè pulici alzava i pugni al cielo, perchè junior pennellava per la testa di serena, perchè dossena mandava in goal torrisi, perchè il mondo alzava la sedia ecc….ecc…. e proprio per questo che mi sono rotto il cxxxo di essere preso per… Leggi il resto »

La mancanza di umiltà è la causa dei mali del calcio

Tanti auguri caro Toro: grazie, comunque vada mi fai sentire un gigante