Interviste / Il commento e le previsioni dello storico centravanti granata Marco Ferrante sulla stagione che attende il Toro
In granata per sette stagioni e mezzo e tra i migliori marcatori di sempre della storia granata, chi se non Marco Ferrante per commentare l’ormai ennesimo cambiamento vissuto dal Torino. Lui, che di rivoluzioni sotto la Mole ne ha vissute tante con quattro cambi di proprietà ed un viavai continuo tra promozione e retrocessione, ha commentato l’attuale situazione, analizzandola su più fronti partendo da colui che ora fa le sue veci: il Gallo.
Dopo un lungo tira e molla, Belotti è rimasto in granata per quello che sarà il suo settimo anno. Ha fatto bene a restare?
“Secondo me ha fatto bene a restare, anche se penso che non rinnovi. Ha tutti i “vantaggi” per poter andare in scadenza. Non dico di andar via perchè spero che rimanga al Toro. Secondo me sono stati sbagliati che hanno portato a questa situazione con il giocatore in scadenza. Sono contentissimo comunque che sia rimasto per il bene del Toro“.
Il Toro dopo due anni negativi ha scelto di puntare su Ivan Juric. È l’allenatore giusto per risollevare il club o avrebbe fatto una scelta diversa?
“Anche i suoi predecessori prima di arrivare al Toro, con il quale hanno fallito, avevano fatto bene precedentemente. Per me è sulla falsariga degli altri. Non si discute il valore del tecnico, che ha fatto cose eccellse negli anni precedenti. Però dando un’occhiata alle prime due partite, è andata abbastanza bene con l’Atalanta e male con la Fiorentina. Spero possa imboccare sin da subito la strada giusta per l’obiettivo prefissato che spero sia la salvezza da raggiungere il prima possibile. Il Toro oggi non è strutturato per ambire ad un posto in Europa League, soprattutto dopo quanto visto nelle prime due giornate. Spero di essere smentito. L’inizio è sulla falsariga degli ultimi ventiquattro mesi“.
Pochi colpi iniziali e profili giovani arrivati all’ultimo giorno. Come giudica il mercato del Torino?
“Questa è un strategia. Il mercato è tutto basato sulla strategia. A volte non prendi giocatori perchè cambiano i prezzi e le volontà dei soggetti così come gli agenti. Gli ultimi colpi sono interessanti. Le chiacchiere però stanno a zero nel calcio. Bisogna vedere come si integrano nel gruppo. Il Torino non deve vincere lo scudetto. Servono giocatori che fanno fame, che si crei compattezza nello spogliatoio. Quest’anno c’è la fortuna di avere un tecnico molto bravo, che teien tutti sempre sul pezzo e che non ha peli sulla lingua. Basta vedere le dichiarazioni dopo Fiorentina-Torino, infatti non a caso sono poi arrivati dei colpi interessanti. Che siano importanti ad ora non si può dire. Forse sarà possibile giudicarli dalla decima-dodicesima di campionato, quando avranno avuto tempo di integrarsi e far valere tutte le loro qualità“.
Passando al fronte portiere, l’altro pezzo pregiato del Torino era Sirigu, rimpiazzato da Milinkovic-Savic. Come giudica la scelta di promuovere il serbo? Qual è la sua opinione?
“A sensazione è un buon portiere. È molto bravo con i piedi. È un difensore, un attaccante o un centrocampista mancato. Adesso ha l’opportunità di far valere tutte le sue qualità sia in campo che fuori. È prematuro giudicarlo perchè lo si è visto poco tranne che per la sua dote immensa che è la tecnica di base. Per i portieri serve soprattutto nel calcio moderno. L’importante però è che tra i pali faccia il vice-Sirigu nel migliore dei modi“.
Sul fronte tifosi, la frattura tra la piazza e Cairo è ai massimi storici, come la vede dall’esterno?
“Il tifoso è amareggiato dalle ultime stagioni. Secondo me, in una piazza importante come Torino, meno si parla e meglio è. Senza promettere mari e monti se poi si raggiunge l’obbiettivo salvezza all’ultimo o all’ultima giornata come accaduto negli ultimi due anni. Serve parlare poco e pedalare tanto. Il presidente ha l’importanza di fare il calcio alla sua maniera, che per certi versi, a livello aziendale può essere importante. Per altri invece, il tifoso vorrebbe sempre vincere. Purtroppo però nel calcio vince sempre una. Si è manifestato forse qualcosa di troppo negli anni precedenti. L’obiettivo minimo proclamato era l’Europa League e invece è poi arrivata salvezza all’ultima giornata. Per questo c’è rammarico. Come professionista però Cairo non si discute non si discute. Sa il fatto suo e non a caso è da diversi anni al Toro. Io in 7 anni e mezzo in granata ho cambiato quattro proprietà. Ora che c’è una persona forte economicamente è bene tenersela stretta. Nel calcio ci sono ormai meno soldi. Il Covid ha annientato tante società e il Toro è ancora in piedi. Speriamo in bene“
Quali sono le sue previsioni per questa stagione? Può essere quella della svolta?
“Io lo spero. Se il buongiorno si vede dal mattino, no, perchè in due partite sono stati raccolti zero punti. Siamo comunque all’inizio e l’obiettivo deve essere quello di vincere in casa contro la Salernitana per poi ripartire a mille all’ora. Le chiacchiere stanno a zero, contano i risultati. A sensazione il Toro può risollevarsi, però è molto prematuro. Non mi faccio ingannare da queste sconfitte arrivate una in malo modo e l’altra invece meritata a Firenze. Oggi siamo ancora in alto mare. Sonoa bituato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno perciò spero in bene. Il mio cuore è sempre a Torino“.
” Nel calcio girano sempre meno soldi”. Ferrante vai a cagaxe, anzi vai a lavorare in fabbrica. Tutti a piangere miseria, fate schifo tutti quanti abbiate un minimo di decenza per chi nn arriva a fine mese. Sarà stato anche un’idolo per qualcuno, nn certo per me, ora è solo… Leggi il resto »
vice sirugu????
Intervista trascritta in modo allucinante e contenuto imbarazzante per pochezza e luoghi comuni