Il calciomercato del Torino si chiude con due grandi colpi da rigenerare: Soriano e Zaza. Ma gli acquisti last minute lasciano intravedere una programmazione non sempre perfetta
Cominciamo dagli aspetti positivi, perché non sono pochi. Il Torino di Walter Mazzarri riparte dai suoi giocatori più rappresentativi: Sirigu, Nkoulou e Belotti, pur arrivando da una stagione sottotono ma rimanendo imprescindibile. Si aggiunga anche Baselli, che con il suo potenziale ancora (da troppo tempo) inespresso, potrebbe fare sfaceli. In più, sono arrivati tre giocatori di qualità, a cifre considerevoli: Izzo, Soriano e Zaza. Uno per reparto, con gli ultimi due in cerca di un riscatto dopo una stagione (per entrambi in terra iberica) deludente, con il primo invece alla conquista di una conferma. Ma se tutto dovesse andare bene, la qualità ci sarebbe eccome. Poi, sono arrivate alcune scommesse dall’estero: giovani, poco conosciuti o al contrario affermati nei loro campionati (il riferimento va a Meité), ma tutti da scoprire in Italia.
Di per sé, nulla di male. Perché dal lato tecnico c’è poco da dire. E c’è da fare i complimenti a chi di dovere, per il risultato finale che passerà però inequivocabilmente dal giudizio sul campo: si tratta comunque di scommesse da conoscere o rigenerare. Né si può dire che Cairo abbia peccato di investimenti: vero, il bilancio è cosa complessa, ma riducendo a un calcolo spiccio, bene o male la società ha investito quello che aveva guadagnato. Ed è già una risposta a chi diceva che il Torino traesse profitto per pochi, tra i quali pochi non erano inclusi i tifosi. Inoltre, i rinforzi di cui Mazzarri aveva necessariamente bisogno (difensori centrali e centrocampista), sono arrivati praticamente subito, per il ritiro di Bormio.
Tuttavia, c’è un appunto da fare. Il mercato del Torino si è concluso alle 20.00 del 17 agosto, con la mancata cessione di Edera e con l’acquisto di Zaza di qualche ora prima. Letteralmente. Un fatto bizzarro, se si considera che da marzo già si sapeva che la squadra non avrebbe raggiunto l’Europa League e che con tutte le scusanti del caso essa non era stata fatta su misura dell’allenatore attuale. Ed è ancor più bizzarro pensare che la trattativa per uno dei giocatori più rappresentativi della campagna acquisti del Torino, cioè Soriano, sia stata eseguita (a conferma del suo stesso entourage) poco più di 24 ore dalla scadenza del calciomercato. Qui, forse, il concetto di programmazione scricchiola, a maggior ragione se si pensa alla ridda di nomi, tutti convulsamente e compulsivamente cercati nell’ultima settimana. E qualche domanda, qui, converrà comunque porsela. Questo Torino, però, riparte con rinnovate ambizioni, soprattutto dopo i botti finali e con la consapevolezza di avere un tecnico molto preparato in panchina. Se questo possa servire per arrivare in Europa, lo scopriremo solo fra qualche mese.
Il concetto de i conti si fanno alla fine, dal punto di vista dell’attesa per il verdetto del campo, regge. Quelli fatti alla fine del mercato dimostrano una cosa: agire prima, con le idee chiare da subito (possibile che tutti i terzini siano solo destrorsi?), in certi casi, non è solo un buon costume. Ma sarebbe anche logicamente prevedibile.
Possesso palla 42% Torino e 58% Roma, in casa con una Roma non al meglio della forma. Stesso “atteggiamento” dell’anno scorso, ovvero, l’ultima mezz’ora il toro gioca per strappare il pareggio.. e proprio come l’anno scorso, all’ultimo, arriva il gol che inchioda la squadra. Quindi non si parli di “scalogna”.
Caro Dell Casa, vuoi trovare il pelo nell’uovo? Leggi i commenti della stramaggioranza qui sotto (soprattutto di quelli normalmente ipercritici) e vedrai che hai toppato in pieno. Certo, il campo a tempo debito darà il suo verdetto, ma nel frattempo non si può negare il buon lavoro fatto
Infatti galliani fu preso a calci in c..o per aver acquistato Nesta all’ultimo minuto del mercato……hihihihi, era una battuta