Venerdì l’annuncio della Lega di Serie B: “Lunedì 13 agosto a Milano i calendari con 19 squadre”. Lo Monaco: “E’ un golpe”
Lo strappo della Lega di Serie B ha fatto sprofondare nel caos una situazione già di per sé ingarbugliata all’inverosimile. “Lunedì 13 agosto a Milano (non a Cosenza, come inizialmente previsto, ndr) alle ore 19 renderemo noti i calendari a 19 squadre“, si leggeva venerdì in un comunicato della Lega guidata da Mauro Balata. Tradotto: ripescaggi bloccati e presa di posizione forte da parte della serie cadetta che nella riforma del campionato vede l’unica via d’uscita per ovviare al calo di risorse della legge Melandri. La Figc non si è ancora pronunciata in proposito, di fatto confermando la linea tracciata dal commissario Fabbricini in data 3 agosto: il campionato resta a 22. Ma certezze ancora non ve ne sono, dal momento che del comunicato tanto attesto ancora non c’è traccia e fonti vicine a via Allegri fanno sapere della possibilità di un cambio radicale di indirizzo da parte dello stesso Fabbricini, che si starebbe convincendo a far partire da subito il nuovo format. Sono i dettagli, però, a rendere ancora più complessa la vicenda.
Serie B, le NOIF non legittimano la riduzione a 19 squadre
“E’ un golpe, in barba a tutte le regole”, aveva dichiarato l’ad del Catania Pietro Lo Monaco, in una conferenza congiunta delle ripescabili – Catania, Novara, Siena, Ternana, Pro Vercelli. Già, dal punto di vista legale la fattibilità della mossa della Lega è tutta da verificare: secondo le NOIF (norme interne per l’organizzazione della Figc), il format di un campionato può essere cambiato solo dalla seconda stagione successiva all’adozione della riforma, ma la scelta della B potrebbe essere fatta rientrare nel quadro dell’organizzazione sportiva dei campionati, effettivamente in mano alle Leghe. In questo secondo caso, però, scatterebbero almeno sei ricorsi – le cinque già citate più l’Entella – e la palla passerebbe al Collegio di garanzia del CONI.
Caos Serie B: Catania e Novara attendono il Collegio di garanzia
Fino alla svolta del 10 agosto, erano state Catania e Novara ad esultare. Il Tfn, infatti, aveva accolto le richieste delle due società – che sarebbero state le prime due ripescate per rimpiazzare i posti lasciati vacanti da Cesena, Bari e Avellino -, ritenendole “ripescabili” nonostante le sanzioni amministrative a cui entrambe erano incorse nelle ultime stagioni. Tutto è stato rimandato al Collegio di garanzia, però, che si pronuncerà solo il 7 settembre. A campionato già iniziato. Qualora venisse confermato il format a 22, però, non si andrebbe incontro al blocco delle gare, ma semplicemente ad una partenza sub judice in attesa della sentenza. Intanto, però, Ternana, Pro Vercelli e Robur Siena minacciano battaglia e preparano i ricorsi.
Serie B, plusvalenze fittizie di Chievo e Cesena: Entella e Crotone sul piede di guerra
Altro punto interrogativo. E questo è direttamente collegato alla Serie A. Si tratta del caso “plusvalenze fittizie” per il quale sono a processo Chievo e Cesena (che nel frattempo è fallito). Spettatori interessati, in questo caso, sono Crotone e Virtus Entella che verrebbero ripescati, rispettivamente in A e in B, in caso di applicazione alla stagione sportiva nel quale è stato rilevato l’illecito della (eventuale) penalizzazione delle due società coinvolte. L’udienza è stata fissata per il 12 settembre e calabresi e liguri sono tornati a chiedere il blocco dei campionati fino a sentenza acquisita. Ennesimo focolare di uno scenario infernale: e siamo appena all’inizio.